“Semi-in-azione: se il seme non muore, non può dar frutto” è un lavoro di e con Agnese Viviana Perrella (danzatrice e coreografa) e Gino Sansone (artista e yoghi) che ci riconnette al ritmo delle stagioni in cui le energie della Natura muoiono e rinascono circolarmente in abbondanza di forme. Per questo motivo lo spettacolo si sta svolgendo, a Napoli nel Teatro Galleria Toledo, in quattro atti, uno per stagione.
L’azione creativa di “Semi-in-azione riguarda il seme che se non muore non può dar frutto”, ed evoca i quattro elementi vitali, la Terra, l’ Acqua, il Fuoco, l’ Aria contenuti nel Grande Spazio (Etere).
Con la danza, l’azione teatrale e la musica evocativa del tamburo battente, si vuole entrare in contatto con la Creatività della Donna e della Natura. “Semi-in-azione: se il seme non muore non puo’ dar frutto” vuole essere anche un contributo al risveglio dell’Anima della nostra Città.
Nel primo atto, Solstizio d’inverno, l’azione scenica, come un rito, si svolge all’interno di un cerchio dipinto, detto Enso, il Grande Vuoto, che genera le diecimila cose, semi di ogni vita. La scena si apre con l’Inno Orfico a Gea, la Madre Terra, a cui segue il battito del tamburo che accompagna la danza evocatrice del mito Kore – Proserpina, la divina fanciulla, figlia di Demetra, rapita nell’Ade da Plutone.
La danzatrice ne rappresenta il viaggio attraverso le sue trasformazioni, da fanciulla che apre il suo melograno spargendone ovunque i chicchi – semi che la terra accoglie per germogliare di nuova vita e la danza ne esprime la gioia fino a divenire Donna-Uccello nella stirpe della Sirena Parthenope. Le Sirene Donne-Uccello dal canto in-cant-evole, Spiriti Guida nel loro culto autoctono tra la costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina, sino a Napoli, originariamente fondata come Parthenope.
Nel secondo atto, Equinozio di Primavera, in cui coincidono l’Equinozio e il Plenilunio con la Pasqua di Resurrezione, il lavoro teatrale, che nasce dal Mito di Kore-Proserpina, esprime le energie di germinazione e fioritura della Natura che si risveglia dal sonno meditativo dell’Inverno attraverso la risalita ciclica di Proserpina dal Regno di Ade, sulla Terra, che si risveglia e sboccia a nuova verdeggiante Vita. Il ritmo del damaru (tamburello himalayano legato alla danza di Shiva-Dioniso) accompagna l’Inno Orfico a Géa, la Madre Terra, nello svelamento del Cerchio vivente dei Semi in Germi-in Azione
Nel terzo atto, Solstizio d’Estate, la Fanciulla Kore, divenuta Donna-Uccello nella stirpe della Sirena Parthenope, danza la Gioia solare che porta a maturazione le spighe di grano nei campi, forme dei raggi del Sole nel Grande Cerchio della Vita. Nella danza, la Donna si manifesta contemporaneamente come Kore con le piume di pavone, uccello dell’ Immorta- lità e della Bellezza, e come Demetra, la Madre solare che porta l’ abbondanza delle messi, i cui chicchi, frutti e semi nel contempo, divengono il Pane della Vita.
Nel quarto atto, Equinozio d’Autunno, Il Mito di Kore – Proserpina – Demetra inizia proprio nel tempo d’Autunno, il tempo della Raccolta dei frutti maturi dei campi, degli orti, delle vigne, degli alberi. In questa cornucopia dell’Abbondanza non tutto è adatto ad ognuno di noi. Il discernimento deve guidarci nella scelta di ciò che è salutare per ognuno, senza lasciarsi ingannare da emozioni e desideri. Con l’Autunno, sino a tutto l’Inverno, l’Energia delle piante si ritira nelle radici e tutti i semi dormono nel caldo grembo della Madre Terra. Questo “Quarto Atto”, che è il Primo in questo Ciclo Circolare che si srotola a spirale passando di ottava in ottava, si dispiega nelle Forme il rapimento di Kore, la Ricerca della Figlia e la Follia di Demetra, la Danza di Kore che diviene Proserpina, la Sposa di Ade e la Sua incoronazione come Regina, Signora della Nascita, della Morte, della Rinascita nell’Eterno Ritmo della Vita.