Un romanzo d’avventura ma non solo
Queimada Grande di Claudio Caria è un vero e proprio romanzo di avventura, è una storia che vi terrà letteralmente incollati alle pagine fino alla fine.
Claudio Caria nel suo esordio letterario, ha liberato le sue grandi capacità di videomaker per regalare al pubblico un romanzo di grande impatto, ricco di colpi di scena e pathos.
In un luogo ricco di misteri e leggende si snodano le vicende di tre uomini che dovranno fare i conti con se stessi e con un luogo puntellato di insidie.
La storia si svolge in un mondo dove il confine tra realtà e leggenda si fa sempre più sottile. Queimada Grande è una terra di misteri insondabili e palcoscenico di una sfida che intreccia destini attraverso i secoli. Houdini, erede di una stirpe dimenticata, si trova catapultato in una ricerca che va oltre la semplice avventura: è un viaggio alla scoperta di se stesso e delle proprie origini ancestrali, con la chiave di un enigma che ha sfidato il tempo. Affiancato da Malcom e Logan, si addentra nei segreti di un’isola che non perdona, dove ogni passo può essere l’ultimo. Ma le vere insidie di Queimada Grande non sono le sue leggendarie creature: il vero pericolo risiede nel confrontarsi con i fantasmi del passato e nel riscoprire legami che vanno oltre il sangue, sfidando ogni aspettativa.
Queimada Grande di Claudio Caria, infatti, non è la storia di una semplice caccia al tesoro, bensì un romanzo che esplora le emozioni umane e mette a dura prova i legami di amicizia di tre uomini.
Come di consueto, ringraziamo l’autore per questa bella intervista che ci ha permesso di conoscerlo meglio come persona oltre che autore di un romanzo davvero affascinante.
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Queimada Grande di Claudio Caria: intervista
Salve Claudio, domanda di rito per tutti gli scrittori nuovi qui a Cinquecolonne Magazine: ci racconta brevemente cosa fa nella vita e quali sono le sue passioni?
Ciao. Grazie mille per questo spazio nel vostro Magazine. Attualmente svolgo la professione del proiezionista in una catena multisala. Sono un appassionato di Musica e Cinema, suono il basso elettrico in un duo chiamato Dharma Station, mi piace praticare la street photography quando è possibile e avendo messo in standby la parentesi del Videomaking per cause di forza maggiore, cerco di scrivere film/cortometraggi che vorrei realizzare.
Sappiamo che Queimada Grande è nato a seguito di un racconto che le è stato fatto. Ci può raccontare qualcosa in più sulla genesi della storia?
Certamente. Era un periodo a cavallo tra il 2018 e il 2019, allora lavoravo in un hotel a Londra, vicino a Trafalgar Square. Facendo quattro chiacchiere coi colleghi durante la pausa, si parlava di fobie. La mia, per insetti vari e serpenti, che condizionava e precludeva i viaggi in Australia, fu oggetto di presa in giro da parte di un collega brasiliano, che cominciò a chiamarmi Claudio Jones e l’incubo di Queimada Grande. Non capendo a pieno la battuta chiesi informazioni su cosa fosse Queimada Grande, il mio collega così inizio a parlare dell’isola dei serpenti, delle leggende e storie dietro di essa. Mi rimase il pallino per un po’ e nel 2020 costretto a tornare in Italia per via della pandemia, iniziai a scrivere la sceneggiatura di Queimada Grande.
Gli eventi che narra nel suo romanzo sono rocamboleschi e ricchi di suspense. A che genere possiamo attribuire Queimada Grande? Avventura?
Si, se dovessi dargli un’etichetta, direi sicuramente Avventura. Il mio genere preferito è la Fantascienza, son cresciuto con Ritorno al Futuro (tuttora il mio film preferito di sempre) e le prime prove di sceneggiature per cortometraggi erano indirizzate in quel genere. Prima di scrivere Queimada Grande però ho scritto la sceneggiatura per un film Thriller, così per non rimanere ancorato in un genere mi son imposto la regola di cambiare genere per ogni nuovo soggetto.
Qual è stata la parte del libro che le è piaciuta di più scrivere?
Non ho usato una struttura lineare per raccontare Queimada Grande. Direi decisamente l’inizio dove si conoscono i personaggi, anche se questa parte è arrivata a metà del lavoro. Purtroppo, sono un fan di Nolan e a volte è più interessante conoscere l’inizio della storia sapendo prima la fine.
Queimada Grande è il suo romanzo d’esordio. Ha trovato interessante l’esperienza? Pensa di replicarla con un altro romanzo oppure Queimada Grande è stata solo una parentesi della sua vita?
La pandemia a livello creativo mi ha portato molte soddisfazioni, sono riuscito a registrare un disco, concludere diversi progetti e portare a termine la prima bozza di Queimada Grande. Solitamente mi impongo degli obiettivi, come dicevo in precedenza mi piace sperimentare con diversi generi, per questo vorrei pubblicare le altre mie storie in altri libri, credo che vedranno la luce prima o poi.