Giusto un anno fa falliva una squadra di calcio per mancanza di fondi su un territorio dove la camorra imperava senza freno (d’altronde, tre consigli comunali sciolti per mafia in circa 20 anni, la dice lunga): la S.S.D. Quarto, alle porte di Napoli. Circa tre anni fa venne sottratta dalla mani del clan camorrista egemone sul territorio quartese dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta denominata “Polvere” che nel 2011 portò in galera 40 esponenti del clan, tra cui anchel’allora presidente della S.S.D. Quarto.
Stava per diventare una favola la storia di questa compagine calcistica, una bella favola. E come nelle migliori favole che si rispettino, arrivò il lieto fine. Il magistrato coraggioso, il p.m. Ardituro, ebbe un’ illuminante idea: invece di dichiararla fallita, pensò di farla assurgere a ruolo di simbolo della legalità su un territorio difficile; farla “rivivere” per dare un segnale della presenza delle istituzioni sul territorio, affidandone la gestione al presidente dell’associazione antiracket “SOS Impresa – Rete per la legalità” – sez. di Pianura, Cuomo.
Per tre anni Cuomo ha tentato di gestirla nel migliore dei modi, tra atti intimidatori, minacce, attentati alle strutture dello stadio “Giarrusso” dove il Quarto si allenava e giocava le partite interne. Nell’anno del fallimento anche una situazione debitoria: è stato detto e scritto che il debito economico ammontava a 12.000 euro, debito contratto con l’amministrazione comunale per l’uso del “Giarrusso”, una somma che si poteva facilmente reperire: gli imprenditore locali facoltosi non mancano. Ma nulla, buio totale. Inevitabilmente, in mancanza di fondi, la messa in liquidazione fu un atto dovuto. Infatti, nel luglio 2015, si diede addio ad una storia calcistica che durava dal 1984, ma che affonda le radici nell’ormai lontano 1962, con la prima formazione calcistica ufficiale.
Come sono andate veramente le cose che hanno portato al fallimento, lo sanno solo i protagonisti, compresa l’amministrazione comunale. Di fatto, di fronte alle difficoltà, questa società di calcio, rinata come simbolo della legalità e che assurse alla ribalta nazionale come “la squadra anticamorra” suscitando l’interesse e la curiosità della televisione nazionale e delle più grosse testate giornalistiche, è rimasta sola.
Chi ci ha rimesso sono stati i tifosi quartesi e la legalità sul territorio. Chi, invece, ha beneficiato di questa esposizione mass-mediale?