Per comprendere davvero chi fosse l’artista messicana più famosa al mondo, bisogna visitare il Museo a lei intitolato nella Casa Azul (Casa blu), la dimora che ha visto la nascita di Frida Kahlo così come il suo ultimo anniversario di matrimonio. Nello studio ci sono ancora i suoi pennelli e le sue tele, nella camera da letto campeggia ancora il letto a baldacchino con lo specchio, il giardino che una volta ospitava cani, scimmiette e pappagalli è ancora rigoglioso. In piena pandemia, il Museo ha aperto le sue porte al pubblico con un suggestivo tour virtuale. Nelle stanze colorate e ricche di opere e cimeli sembra di sentire le sue risate di bambina, le urla di dolore strozzate, i litigi con l’amato Diego, le conversazioni con l’ospite d’eccezione Lev Trockij. Una vita straordinaria, quella di Frida, intensa quanto sofferta che lei ha saputo celebrare pienamente attraverso l’arte e non solo e che ancora oggi è di esempio a una generazione di donne che vuole affermare la propria identità e prendersi gli spazi che le competono.
Frida e la pittura
A chiunque le chiedesse se la sua pittura fosse surrealista, Frida rispondeva prontamente di no. Il suo stile pittorico aveva una cifra molto personale che accostava i colori vivaci del Messico a oggetti apparentemente in contrasto tra loro. I suoi soggetti preferiti erano i ritratti e gli autoritratti. Soggetti con i quali aveva avuto modo di cimentarsi fin dai tempi della scuola grazie ai suoi amici e durante il periodo di allettamento, seguito al grave incidente. Nei suoi dipinti Frida raccontava la sua sofferenza fisica ma senza mai autocommiserarsi, anzi, sempre con una buona dose di autoironia. L’autoritratto con la colonna spezzata al posto della colonna vertebrale ne è un esempio.
Frida e Diego
Galeotta fu poi la pittura tra lei e Diego Rivera, il grande amore della sua vita e suo marito ben due volte. Anche l’amore fu per Frida fonte di dolore. Diego, con due matrimoni falliti alle spalle, non fu un campione di fedeltà e anche lei lo ricambiò con numerosi tradimenti consumati con uomini (il più celebre fu Trockji) e con donne. Tuttavia, l’affetto e la stima, sia personale che professionale, non venne mai meno. Fu proprio Diego a donare al popolo messicano Casa Azul perché divenisse un Museo in memoria della moglie.
Ti meriti un amore che ti voglia
spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno
alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti
lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia
sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono
perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare
con te,
che trovi il paradiso ogni volta che
guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le
tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti
quando canti,
che ti appoggi quando fai la ridicola,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le
bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.
– Frida Kahlo
Il curioso aneddoto sull’anniversario della nascita di Frida Kahlo
Con Diego Frida condivise anche l’ideologia comunista e l’attivismo politico. Frida si iscrisse al Partito Comunista Messicano, partecipò, nonostante le sempre precarie condizioni di salute, a diverse manifestazioni, e nel 1937 lei e Diego ospitarono nella loro casa, Casa Azul appunto, Lev Trockji e sua moglie Natalja Sedova, esuli già da una decina di anni. La politica per le donne di allora rappresentava un modo di emanciparsi e fu così anche per l’artista messicana Frida Kahlo. Era nata il 6 luglio 1907 ma lei amava dire di essere nata nel 1910, anno della rivoluzione messicana. Con questa affermazione voleva sentirsi piena espressione del Messico moderno, una donna fuori dagli schemi arcaici. E senza dubbio fu una donna molto più avanti dei suoi tempi.