Può sempre capitare, più o meno all’improvviso, di avere necessità – magari anche in tempi ristretti – di entrare in possesso di liquidità in modo tale da poter affrontare spese impreviste. Può essere necessario dare avvio a progetti importanti come la ristrutturazione della casa, così come può emergere la necessità di cambiare macchina o la volontà di estinguere un mutuo.
Molte persone optano per l’attivazione di un prestito personale, mentre altre ricorrono invece alla cessione del quinto. Questi due strumenti non devono essere confusi, al netto delle similitudini che comunque non mancano: si tratta infatti in entrambi i casi di crediti al consumo. Elemento che differenzia invece in modo netto prestiti personali e cessione del quinto è la disciplina che li regola, la quale li rende diversi sotto alcuni aspetti cruciali (tali da orientare la scelta in un senso o in un altro).
Si tratta di prestiti non finalizzati: quando richiederli
Le nostre abitudini digitali sono ormai cambiate, soprattutto dopo l’inizio della pandemia: andiamo infatti normalmente in cerca di persone, informazioni e prodotti sul web. Il settore del credito non fa differenza, così sempre più persone vanno in cerca di un prestito online su Facile.it o su altri siti di comparazione, sia che si tratti di un prestito personale che dell’attivazione della cessione del quinto. Le piattaforme che si occupano di offrire una veloce comparazione di soluzioni e tariffe sono molto apprezzate dagli utenti poiché consentono di risparmiare tempo oltre che denaro.
Sia il prestito personale che la cessione del quinto sono prestiti non finalizzati, ma che cosa vuol dire? Significa che consentono di entrare nella disponibilità di liquidi senza bisogno di motivare la relativa richiesta. In questo modo, diventa possibile ottenere il denaro e utilizzarlo per sostenere – ad esempio – le spese per il matrimonio di un figlio, la ristrutturazione dell’appartamento, spese mediche e acquisto di auto o mobili per la casa.
Garanzie, polizze assicurative e modalità di rimborso
Sempre dal confronto tra queste due tipologie di prestito, emerge come rispetto a un prestito personale risultino esserci maggiori garanzie per la cessione del quinto (dello stipendio o della pensione).
Nella cessione del quinto, infatti, la rata viene direttamente trattenuta dalla busta paga o dalla pensione, dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. In questo modo, si elimina il rischio di insolvenza da parte del debitore. Inoltre, l’erogazione del credito è vincolata per legge alla sottoscrizione di una specifica polizza assicurativa, legata sia al rischio di morte che a quello di perdita del lavoro.
In merito invece al prestito personale, in mancanza di garanzie sufficienti legate al reddito potrà essere richiesta dall’istituto che eroga il denaro la presenza di un fideiussore.
Restando in tema di confronto, sarà necessario anche precisare come vi siano da considerare – al momento di fare una scelta – i costi relativi alle polizze assicurative, la cui sottoscrizione (come abbiamo appena visto) è obbligatoria per attivare la cessione del quinto. I pensionati sottoscrivono solo quella sulla vita, mentre i dipendenti sottoscrivono anche quella contro il rischio impiego. Per richiedere un prestito personale, invece, non c’è l’obbligo di sottoscrivere polizze assicurative di alcun tipo.
Anche le modalità di rimborso del denaro ottenuto con il prestito personale o la cessione del quinto contribuiscono a differenziare le due formule. Per quanto riguarda il primo, si stabiliscono al momento di sottoscrivere il contratto, mentre invece in merito alla seconda non si prevede discrezionalità alcuna. E’ – come visto – il datore di lavoro o l’ente previdenziale a trattenere a cadenza mensile la rata direttamente dalla busta paga.
Restando in tema di rate, l’importo in caso di cessione del quinto dipende in via diretta dallo stipendio percepito (se ne può detrarre al massimo un quinto). Una regola che, chiaramente, vale anche per la pensione. La rata del prestito personale, invece, si calcola considerando la combo di: importo e piano di ammortamento. Resta a discrezione del soggetto la decisione di optare per il bollettino postale o l’addebito sul conto corrente. E per quanto riguarda l’importo? Chi sceglie di richiedere un prestito personale può ottenere al massimo 30mila euro, mentre la cessione del quinto apre a prospettive più ampie (si sale infatti fino a 50mila).