La Camera mette la parola fine al tormentato percorso del Mes. Dopo mesi di dibattiti e rinvii a sorpresa la proposta di ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità presentata dalle opposizioni arriva al voto in Aula e viene bocciata da una parte della maggioranza che si divide, con Fdi e Lega che votano contro e Forza Italia che si astiene. Ma anche l’opposizione si divide, con Pd, Iv, Azione e +Europa che votano a favore, Alleanza Verdi Sinistra che si astiene e i Cinque Stelle, come ampiamente annunciato da Giuseppe Conte, che votano contro. La non ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) da parte dell’Italia potrebbe avere una serie di conseguenze, sia pratiche che politiche?
Conseguenze pratiche della non ratificazione del MES
La più immediata conseguenza è la fine del periodo transitorio durante il quale il Fondo di Risoluzione Unica (FRU), che ha il compito di gestire le crisi bancarie nell’area euro, è stato sostenuto attraverso linee di credito dei Paesi membri. A partire dal 31 dicembre 2023, il FRU dovrà essere interamente alimentato dai contributi delle banche europee.
Questo potrebbe portare a una maggiore incertezza sul mercato finanziario, in quanto gli investitori potrebbero essere meno propensi a investire in banche europee con un livello di capitale insufficiente. In particolare, le banche italiane potrebbero essere le più colpite, in quanto il loro livello di capitale è già inferiore alla media europea. Una stima dell’Istituto per l’economia dei trasporti (Isfort) ha calcolato che la mancata ratifica del Mes potrebbe costare alle banche italiane fino a 30 miliardi di euro in termini di minore accesso al credito.
Un’altra conseguenza pratica è che l’Italia non potrà accedere ai prestiti del MES in caso di crisi finanziaria. Il MES è un fondo di salvataggio che può fornire prestiti a Paesi membri dell’area euro in difficoltà. La mancata ratifica del MES significa che l’Italia non potrà contare su questo strumento di sicurezza in caso di necessità.
In particolare, l’Italia potrebbe essere costretta a richiedere assistenza finanziaria al Fondo Monetario Internazionale (FMI), come avvenuto nel 2011. Tuttavia, i prestiti del FMI sono generalmente più costosi e impongono condizioni più stringenti rispetto a quelli del MES.
Conseguenze politiche
La mancata ratifica del Mes ha anche una serie di conseguenze politiche. In primo luogo, rappresenta un segnale di disaccordo dell’Italia con le politiche economiche dell’Unione Europea. In particolare, l’Italia ha criticato il MES per le sue condizioni stringenti, che impongono ai Paesi beneficiari tagli alla spesa e riforme strutturali. La mancata ratifica del Mes potrebbe quindi portare a un aumento delle tensioni tra l’Italia e l’Unione Europea.
In secondo luogo, la mancata ratifica del MES potrebbe danneggiare la posizione dell’Italia all’interno dell’Unione Europea. L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea e ha sempre svolto un ruolo importante nelle sue istituzioni. La mancata ratifica del MES potrebbe essere interpretata come un segnale di debolezza dell’Italia e potrebbe rendere più difficile per il Paese ottenere i risultati che desidera nelle politiche europee.
Possibili soluzioni
Per evitare le conseguenze negative della non ratifica del Mes, l’Italia potrebbe tentare di raggiungere un accordo con gli altri Paesi membri dell’Unione Europea per modificare il testo del Mes. In particolare, l’Italia potrebbe chiedere di attenuare le condizioni stringenti imposte ai Paesi beneficiari, in modo da renderle più accettabili.
Foto di angelo luca iannaccone da Pixabay