E’ partito, da Francoforte, dietro l’egida del governatore della BCE Mario Draghi, il Quantitative easing della Banca centrale europea. Acquistati titoli di Stato di tedeschi, francesi, belgi e italiani. Una grossa iniezione di liquidità nell’Eurozona, questa, ad un ritmo di 60 miliardi di euro al mese che almeno fino a settembre 2016 avrà come obiettivo quello di invertire l’inflazione nei Paesi Ue.
Che cos’è Il Quantitative easing europeo è dunque un massiccio programma di acquisto di titoli di Stato, obbligazioni di istituzioni europee, titoli cartolarizzati (Abs) e obbligazioni garantite (covered bond). Al contrario delle altre banche centrali come l’americana Fed, la Banca d’Inghilterra e la Banca del Giappone, è la prima volta che Francoforte nei quasi 17 anni della sua storia lancia un programma simile.
Il potenziale Nell’euro-cantiere costruito da Mario Draghi per raggiungere l’obiettivo ci sono ben 1.140 miliardi di euro. L’Italia dal Qe, a detta della Cgia di Mestre, dovrebbe ricevere fino a 150 miliardi di euro. La fetta più grossa del Qe è costituita da titoli di debito pubblico sul solo mercato secondario per non violare il divieto di finanziamento monetario. Seguono poi gli Abs (titoli garantiti da collaterali, attività di importo relativamente esiguo e illiquide, che singolarmente non si presterebbero a essere negoziate), obbligazioni garantite, mentre un 12% è costituito invece da titoli di istituzioni europee.
I mercati Buona la risposta dei mercati nonostante la spina nel fianco greca. Lo spread è sceso infatti sotto i 90 punti (ai minimi dal maggio 2010), l’euro è quotato sotto i 1,10 dollari e c’è un barlume di speranza anche per il Belpaese affinchè nel primo trimestre il Pil torni positivo dopo le numerose congiunture negative ad oggi registrate. Da segnalare, tuttavia, che il Qe ha posto le Banche centrali del Nord Europa davanti all’arduo compito di preservare le proprie valute dalla svalutazione dell’euro.
La torre di controllo Il Qe è suddiviso fra l’Eurotower e gli istituti nazionali sui cui gravano circa l’80% dei rischi sugli acquisti. Da Francoforte opera il market operations, una sorta di “direttorato, formato da circa 180 persone, che sorveglia gli istituti, analizza e agisce tanto sulle obbligazioni che sulle liquidità. Il Qe è invece tecnicamente effettuato da una squadra di dieci persone, facenti capo alla divisione “euro area bond markets”. Poiché la Bce acquisterà solo titoli che hanno una scadenza tra due e 30 anni e con un rating di “investment grade”, si è deciso implicitamente di tagliare fuori la Grecia fino a quando non verrà ripristinata la deroga sui bond ellenici.