Preferire le costruzioni, puzzle, lego e i vecchi giochi di assemblaggio alle moderne tecnologie non è una pratica da considerare antica e fuori moda ma un metodo scientificamente provato per la stimolazione e lo sviluppo del linguaggio nei bambini.
I risultati hanno dimostrato come i giochi di tipo tradizionale e i libri riuscissero a stimolare maggiormente il linguaggio dei bambini a dispetto dei giochi elettronici. Questo, non tanto per la tipologia di attività svolta durante il gioco stesso, ma nell’interazione che si instaura fra genitori e figli durante l’attività. E’ evidente che per portare a termine un puzzle o per costruire un castello con dei lego c’è bisogno di più collaborazione, questo sia da parte del bambino che, a modo proprio cercherà di carpire istruzioni dal genitore, sia da parte dell’adulto che inevitabilmente comunicherà di più col bambino a dispetto del gioco elettronico che, comporta un minore scambio fra i due. Questa cosa è stata verificata anche fra gli adulti, i device elettronici, ovviamente, portano a comunicare di meno quindi una minore conversazione, minore uso di parole specifiche che potrebbero essere utilizzate di fronte a un puzzle e conseguentemente minore possibilità di apprendimento e sviluppo del linguaggio per il bambino, poiché se un genitore parla poco, il bambino vocalizzerà poco.
E’ consigliabile, dunque, per fare in modo che il piccolo venga stimolato alla parola, utilizzare tecniche di interazione più tradizionali rispetto a quelle conosciute e di moda. Molte volte per i genitori il fatto che i propri figli sappiano utilizzare uno smartphone o un tablet anche in tenera età rappresenta motivo di vanto a discapito dell’apprendimento stesso del piccolo e il successivo sviluppo sociale.