A più di un anno dalla chiusura dell’approvazione di tutti i Programmi di sviluppo rurale dell’Italia, il Report sullo stato di avanzamento della spesa pubblica dei Psr 2014-2020 pubblicato dal Mipaaf mostra che, da inizio programmazione ad oggi, sono stati spesi complessivamente 1.306 milioni di euro di cui 642,7 milioni di euro di quota Feasr (aggiornamento al 31 dicembre 2016).
In termini percentuali la quota totale di spesa rispetto alle risorse disponibili è pari al 6.26%, mentre considerando anche la quota di prefinanziamento (3% di ciascun Psr) e la riserva di efficacia, la percentuale di spesa totale a livello nazionale è pari al 9.74%.
L’Italia ha chiuso l’iter di approvazione dei suoi 23 programmi previsti per il periodo 2014-2020, il 24 novembre 2015, con l’ok definitivo della Commissione al Psr delle Regioni Puglia e della Regione Sicilia. La fase di attuazione delle politiche di sviluppo rurale è ora, dunque, nel pieno della sua operatività con la pubblicazione da parte delle regioni dei bandi a valere sulla programmazione 2014-2020.
Il livello di spesa risulta differenziato a livello territoriale. Tuttavia dall’analisi del livello di spesa delle singole misure emergono difficoltà per alcuni interventi per i quali si registrano limitati valori di spesa. Tra queste, ad esempio: Misura 3 “Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari” (1.49% di spesa pubblica sul totale); Misura 9 “Costituzione Organizzazioni di produttori e loro associazioni” (0% di spesa pubblica); Misura 12 “Indennità Natura 200 e acque” (0.78%): Misura 15 “Servizi silvo-ambientali e climatici e salvaguardia delle foreste” (1.26%), Misura 20 “Assistenza tecnica” (0.82%).
A questi interventi si aggiunge la Misura sulla Gestione del rischio (Misura 17) gestita a livello nazionale nell’ambito del Programma di sviluppo rurale Nazionale (Psrn) che manifesta difficoltà a partire con una percentuale di spesa pari allo 0%.