E’ trascorso più di un anno dalla proposta di legge ad iniziativa popolare che ha visto l’istituzione della figura dello psicologo del territorio ( Legge n° 9 del 3.08.2013) , necessario a sostenere i bisogni dei cittadini della comunità campana. Le 22mila firme stanno rendendo possibile la programmazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali esteso su vari ambiti territoriali: dall’assistenza dei minori in affido o in adozione, disabili o vittime di violenza, sino ad interventi in contesti residenziali e centri di accoglienza per l’assistenza a donne maltrattate e/o sostegno a soggetti con fragilità sociale (immigrati, famiglie a rischio di disgregazione, disagio giovanile). L’obiettivo è quello di promuovere il benessere e lo sviluppo di risorse di quelle fasce della cittadinanza a più alto rischio psicosociale, ristabilendo un equilibrio tra l’individuo e la comunità in cui i soggetti vivono. I fenomeni di disgregazione e i comportamenti a rischio conseguenti, costituiscono gli effetti della non-integrazione o meglio, della mancata percezione di un’identità personale e di un riconoscimento sociale del soggetto da parte della comunità ( famiglia, pari, gruppi) d’appartenenza. Una legge che esiste già negli USA e in Europa dove gli psicologi sono una realtà irrinunciabile soprattutto negli ambienti ad alta conflittualità di interessi sociali e disagi relazionali.
Presidente Bozzaotra, siamo la prima regione in Campania ad avere la figura dello psicologo del territorio, quali sono stati i cambiamenti e gli interventi concreti succeduti all’approvazione della legge n°9 del 3.08.2013? Le leggi rappresentano, a mio avviso, lo strumento che ci permettono di operare i cambiamenti pensati da chi ha proposto quella legge. Come sa, la legge dello psicologo territoriale è una legge di iniziativa popolare per istituire la quale ben ventiduemila cittadini campani, residenti nei diversi Comuni della nostra Regione. L’approvazione della legge ha rappresentato, per noi psicologi, un doppio successo. Un successo legato al processo messo in atto, la raccolta delle ventiduemila firme. Pensi che la nostra è la seconda legge di iniziativa popolare che completa il suo iter. Il secondo successo è rappresentato dal fatto che la legge è stata approvata ed è attiva sul territorio regionale. Con il nuovo Decreto Dirigenziale n. 25 del 17.01.2014, si aprono nuove prospettive per l’inserimento di queste nuove figure in ambito territoriale. Sono oltre 5000 gli psicologi disoccupati. C’è un numero prestabilito di assunzioni? Gli psicologi, così come tutte le categorie professionali hanno problemi legati all’occupazione. La legge è una possibilità che abbiamo per creare occupazione. La legge prevede uno psicologo ogni 10.000 abitanti. Molti professionisti dichiarano che quest’iniziativa sia ad “impatto limitato” , senza alcun riscontro significativo in termini lavorativi, la situazione cambierebbe per “pochi”. Che cosa sente di dire a questi giovani impegnati attivamente nel sociale? Sa cosa penso, che parlar male è uno sport molto diffuso e facile da praticare. Comprendere è un’attività molto complessa e necessita di risorse che bisogna mettere a disposizione di tutta la comunità. Non so cosa voglia dire “impatto limitato”. Allestiamo contesti per pensare agli impatti delle leggi e proviamo a capire. Qual è l’obiettivo che l’Ordine degli Psicologi della Campania intende raggiungere attraverso la realizzazione dei Centri Antiviolenza? Con il potenziamento dei Centri Antiviolenza si potrà lavorare per predisporre piani di prevenzione al fenomeno della violenza contro le donne. Quando disponi di maggiori risorse ti puoi occupare non solo dell’intervento sul fenomeno emergente, ma puoi allargare lo sguardo e comprendere da un punto di osservazione più ampio il fenomeno su cui stai intervenendo. Quali sono gli strumenti che renderanno il servizio quanto più accessibile alle persone? Ogni progetto presentato ha predisposto azioni pensate per il territorio in cui si va a intervenire. L’accessibilità al servizio è uno dei criteri di valutazione del progetto. Cosa si augura per il futuro rispetto alla realizzazione di questi progetti? Ogni progetto presentato ha predisposto azioni pensate per il territorio in cui si va a intervenire. L’accessibilità al servizio è uno dei criteri di valutazione del progetto. Cosa si augura per il futuro rispetto alla realizzazione di questi progetti? Ca va sans dire, che diminuisca drasticamente il fenomeno della violenza contro le donne.
Giulia Sangiuliano