La Fondazione Plart di Napoli è lieta di annunciare “Provocazioni e corrispondenze. Franco Mello tra arti e design” a cura di Giovanna Cassese, realizzata nel contesto di PROGETTO XXI (ed. 2017) in collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
Questa grande e attesa esposizione è dedicata alle punte d’eccellenza della produzione di Franco Mello, autore d’icone del design contemporaneo – come l’appendiabiti Cactus, progettato nel 1972 insieme a Guido Drocco per l’azienda Gufram – ma, soprattutto, simbolo vivente di designer che ha creduto da subito nel dialogo tra le arti, così come la Fondazione Plart che lo ospita.
L’esposizione abiterà i magnifici spazi della Fondazione Plart nella città di Napoli con la straordinaria partecipazione del designer durante il vernissage ma anche in occasione del workshop sulla conservazione e il restauro del design.
Quella di Mello è una produzione varia e articolata, che spazia dal design alla fotografia, dalla grafica all’editoria, e che lo vede nei panni dell’artista, di docente, di creatore di gioielli e d’ideatore d’installazioni complesse.
La sua attività ha avuto inizio negli anni Settanta, sullo scenario di una Torino all’avanguardia – quella di Germano Celant e dell’Arte Povera – e in dialogo con critici e artisti avanguardisti del nostro paese, di cui ha fatto grande tesoro.
D’allora, è al centro di rilevanti rapporti con l’industria italiana, mostrando una mente fertile e una profonda cultura del contemporaneo, capace di tradurre straordinariamente con ironia e leggerezza le grandi possibilità dei materiali plastici.
In mostra, armoniosamente allestiti su un supporto espositivo progettato da Felix Policastro, saranno esposti i famosi oggetti-scultura in poliuretano espanso prodotti per Gufram e Dog Design: tra questi, la Seduta Incastro, il Tavolo Erba, il Cactus, presentato in tutte le sue riedizioni prodotte dall’azienda piemontese, fino allo Psychedelic Cactus del 2016 ad opera dello stilista Paul Smith, le sedute Suburbia, Mun e Mun Bis.
Un’altra sezione sarà dedicata all’attività di Franco Mello come grafico, con l’esposizione di libri d’artista, cataloghi e riviste d’arte come i tre numeri della rivista Materiali per l’Arte e i libri curati con Giorgio Maffei e pubblicati dalla Galleria Persano di Torino: Sei Illustrazioni per gli scritti sull’arte antica di Johann J. Winckelmann di Giulio Paolini,
L’arte è una scienza esatta di Claudio Parmiggiani e Pantomima di Marco Gastini, tre libri del 1977, di grande formato e di straordinaria qualità di stampa.
In mostra saranno esposti i gioielli di Michelangelo Pistoletto, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Marco Gastini, Matteo Bonafede, Aldo Spinelli: una selezione tratta della collezione Sfioro ideata nel 2013 dallo stesso Franco Mello con Mauro Bonafede e Susanna Besio Tosco, in cui ogni artista coinvolto è stato invitato a progettare un gioiello poi realizzato in tiratura limitata con tecniche orafe artigianali quasi dimenticate.
Due video inediti e un’ampia selezione di foto realizzate dall’artista in piccolo e grande formato sono parte del percorso espositivo e scandiranno le voci di una produzione che spazia a tutto campo dall’arte, al design della comunicazione, al product design perché, come scrive Flaviano Celaschi, Franco Mello è un prodotto bellico che ha avuto la fortuna di vivere i migliori anni degli ultimi secoli.
Lo ha fatto senza mai decidere che mestiere fare, senza mai vivere di lavoro, portandosi continuamente da un progetto all’altro in un’ansia di irrequietudine intrisa di pensiero riflessivo, senza mai chiedersi se fosse arte, design, editoria, grafica, televisione, allestimento, architettura, o altro.
La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione di un corposo volume sull’attività di Franco Mello edito da Gangemi Editori.
Il catalogo conterrà nella prima parte interventi di Giovanna Cassese che attraverserà in un saggio tutta la poliedrica attività di Franco Mello, Cecilia Cecchini e Alba Cappellieri che inquadreranno aspetti specifici della mostra come quello delle plastiche e dei gioielli, e quello di Claudio Germak che inquadrerà la produzione di Mello nell’ambito del design e dell’industria in Piemonte.
Il catalogo, nella seconda parte, presenterà, grazie al lavoro di raccolta dello stesso Mello, documenti preziosi su tutta la sua complessa produzione, dalle origini ad oggi, con l’inserimento di alcuni testi critici significativi raccolti nel tempo: da Francesco Poli a Edoardo Sanguineti, da Paolo Fossati a Mirella Bandini e Francesco De Bartolomeis.
Così si fa il punto su Mello fotografo, designer, grafico, editore, ideatore di giochi per bambini, creatore di allestimenti e packaging.
Nell’ambito della mostra si terrà un workshop sulla conservazione e il restauro del design, a cura di Giovanna Cassese e del Dipartimento di Restauro del Plart.
L’evento riprende il tema del convegno Il futuro del contemporaneo Conservazione e Restauro del Design, primo convegno internazionale sul tema tenutosi alla Fondazione Plart nel 2015, nell’ambito del Festival Internazionale di Design.
Il workshop introdurrà i partecipanti alle problematiche di conservazione del design focalizzando l’attenzione sull’attività di Franco Mello, per comprendere l’intenzionalità delle sue opere, affrontando, nello specifico, i temi dei materiali e della tecnica, della permanenza e della sostenibilità.