L’UE sta adottando misure volte a garantire un livello di protezione elevato per gli informatori in un’ampia gamma di settori.
Il Consiglio (a livello di ambasciatori) ha adottato in data odierna la sua posizione in merito alla direttiva sulla protezione degli informatori ed è ora pronto ad avviare negoziati con il Parlamento europeo al fine di giungere ad un accordo prima della scadenza dell’attuale legislatura.
Protezione degli informatori: creare canali sicuri
Le nuove norme imporranno la creazione di canali sicuri per effettuare le segnalazioni sia all’interno di un’organizzazione – privata o pubblica se conta più di 50 dipendenti – che alle autorità pubbliche. Garantiranno inoltre un livello di protezione elevato per gli informatori contro le ritorsioni e obbligheranno le autorità nazionali a informare adeguatamente i cittadini e a impartire ai funzionari pubblici una formazione su come trattare le segnalazioni. “I recenti scandali, quali Cambridge analytica o Lux Leaks, hanno dimostrato l’importanza degli informatori. È per questo motivo che dobbiamo garantire loro un livello di protezione elevato in tutta l’Unione. Non si può pretendere che la gente rischi la propria reputazione o il proprio lavoro per denunciare un comportamento illegale.” ha dichiarato LuminiÈ›a Odobescu, ambasciatrice e rappresentante permanente della Romania presso l’UE.
Protezione degli informatori: i principali elementi della posizione del Consiglio
Nel complesso, il Consiglio ha reso più chiare alcune disposizioni del testo in modo da aumentare la certezza del diritto e gestire meglio i legami tra le nuove norme e la legislazione esistente in alcuni settori.
Qui di seguito sono illustrati alcuni elementi della posizione adottata dal Consiglio rispetto alla proposta iniziale.
- Sistema di segnalazione: gli informatori dovranno dapprima utilizzare i canali interni alla loro organizzazione prima di ricorrere a quelli esterni (istituiti dalle autorità pubbliche) e, infine, di passare alla divulgazione. Tuttavia, il principio di un sistema in tre fasi comprende eccezioni che consentono a una persona di rivolgersi direttamente all’esterno o addirittura di procedere a divulgazione in alcuni casi specifici (ad esempio, in caso di pericolo manifesto o imminente per l’interesse pubblico)
- Persone protette dalle nuove norme: questi elementi della proposta della Commissione sono stati mantenuti e comprendono un gran numero di profili che potrebbero acquisire informazioni sulle violazioni in un contesto lavorativo, ad esempio i lavoratori, compresi dipendenti pubblici a livello nazionale/locale, volontari e tirocinanti, i membri senza incarichi esecutivi, azionisti, e così via
- Obbligo di dare un riscontro per autorità e imprese: queste dovranno rispondere e dare seguito alle segnalazioni degli informatori entro 3 mesi (con la possibilità di portare il termine a 6 mesi per i canali esterni in casi debitamente giustificati)
- Divulgazioni pubbliche: il Consiglio ha introdotto un articolo in cui sono stabilite le condizioni che devono essere soddisfatte affinché una persona sia protetta dalle nuove norme nel caso in cui renda di pubblico dominio delle informazioni
- Ambito di applicazione: la posizione del Consiglio mantiene l’ampio ambito di applicazione proposto dalla Commissione e copre settori quali gli appalti pubblici, i servizi finanziari, la prevenzione del riciclaggio, la salute pubblica e così via