Il Consiglio Europeo ha prorogato fino al 1º giugno 2020 le misure restrittive dell’UE nei confronti del regime siriano. In linea con la strategia dell’UE relativa alla Siria, l’UE ha deciso di mantenere le misure restrittive nei confronti del regime siriano e dei suoi sostenitori poiché continua la repressione della popolazione civile.
Il Consiglio ha inoltre rimosso dall’elenco 5 persone decedute, un’entità che ha cessato di esistere e un’entità per la quale non esistevano più motivi perché continuasse ad essere oggetto di misure restrittive. Nell’elenco delle sanzioni figurano ora 270 persone e 70 entità oggetto di divieto di viaggio e congelamento dei beni in quanto responsabili della violenta repressione della popolazione civile in Siria, o in quanto traggono vantaggio dal regime o lo sostengono e/o sono associate a tali persone.
Più in generale, le sanzioni attualmente in vigore nei confronti del regime siriano includono un embargo sul petrolio, restrizioni su alcuni investimenti, il congelamento dei beni della banca centrale siriana detenuti nell’UE e restrizioni all’esportazione di attrezzature e tecnologie che potrebbero essere usate a fini di repressione interna nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l’intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online.
L’UE mantiene l’impegno a trovare una soluzione politica duratura e credibile al conflitto in Siria, come definito nella risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel comunicato di Ginevra del 2012.