L’ASPS, l’Associazione Sviluppo Propulsione Spaziale, annuncia che la nascita della PNN, ovvero la Propulsione non Newtoniana, è dimostrabile sperimentalmente.
La scoperta scientifica renderà possibile un nuovo modo di propellere per esplorare lo spazio.
Propulsione non newtoniana: gli studi
“Da molto tempo, fin dal 1979, come associazione stiamo operando per avere un propulsore differente dei razzi che permetta drastici riduzioni nei costi dell’esplorazione spaziale e ciò è possibile solo se non si perde massa di reazione“, spiega il Dr. Emilio Laureti, Principal Investigator del progetto di ricerca.
“La PNN è qualcosa che assomiglia al propulsore chiamato EM-Drive molto pubblicizzato e studiato dagli anglo-americani https://en.wikipedia.org/wiki/
“Dal settembre 2018 abbiamo ottenuto decisivi progressi. Infatti si può dire che la PNN operativa è nata nel settembre 2018 quando siamo riusciti a realizzare un sistema di propulsione autonomo con alimentazione a batterie, svincolando tutto il sistema dall’alimentazione esterna di pesanti amplificatori e preamplificatori” continua ancora Laureti.
“Schema e struttura del nuovo prototipo a batterie, l’F432 è a sinistra. Tutto il complesso di batterie, amplificatore, preamplificatore, supporto di telecomando, dissipatori termici, ecc. è chiamato “carretto”, si trova a destra ed è comandato con un telecomando. Da allora ne abbiamo visto delle belle, nel senso che violando il III principio di Newton (ovvero il principio di azione e reazione) sono violati anche il I e II principio della dinamica. E tutto questo è stato osservato sperimentalmente” prosegue il fisico.
Propulsione non newtoniana: il nuovo propulsore
Il propulsore PNN F432 è un dispositivo propellantless che aggira il principio di azione e reazione permettendo conseguentemente la costruzione di nuovi e più economici sistemi di propulsione spaziale senza espulsione di massa di reazione. In pratica è alimentato dalla sola energia elettrica.
I test fatti sono di due tipi: uno su bilancia elettronica e uno su pendolo bilancere.
Per i test di spinta su bilancia elettronica si è montata una apposita struttura dove la bilancia elettronica Kern è sopra il prototipo. Il prototipo viene agganciato attraverso una staffa orizzontale appoggiata sul piano della bilancia.
Mentre per i test su pendolo bilancere si è dovuto separare il prototipo dal suo carretto e montare tutto l’apparato su una apposita struttura alta quasi 3 metri.
Propulsione non newtoniana: i test della ricerca
I dettagli di questi recenti progressi della ricerca dal settembre 2018 sono descritti con maggiori particolari e video alla pagina http://www.asps.it/
Qui una più ordinata raccolta dei recenti sviluppi fatta dall’associato ASPA Sergio Zanotti relativa agli ultimi eventi sperimentali (in inglese dato che è usata per l’invio delle informazioni in forum esteri):
https://neolegesmotus.com/
https://neolegesmotus.com/
https://neolegesmotus.com/
https://neolegesmotus.com/
“La splendida conseguenza di tutto questo lungo lavoro è che è possibile un nuovo modo di propellere per esplorare lo spazio esterno e che possiamo illustrare con maggiori dettagli agli interessati che hanno i nostri stessi obbiettivi. Infatti quelle finora dette non sarebbero che parole se non potessimo provarlo sperimentalmente” concludono dall’ASPS.