Con questa seconda puntata, portiamo a conoscenza di sportivi e amanti di statistiche, notizie sui proprietari e presidenti delle società di calcio di Serie A 2017-18, a completamento delle puntate precedenti.
Hellas Verona FC SPA: dal 2012 proprietario e presidente è Maurizio Setti. Nato a Carpi nel 1963, diplomato in Ragioneria, è spostato con due figli. Setti vanta un passato in gioventù da calciatore dilettante nell’Athletic Carpi con il ruolo di centrocampista. È un uomo che – diciamo così – si è fatto da solo, iniziando come fotografo, magazziniere e autista di una società di moda di Carpi, per poi mettersi in proprio, con alcuni amici, nel campo tessile, producendo maglieria per grossisti. Il salto di qualità avviene nel 1989, con la creazione del gruppo Antress (che poi cambierà nome in Sonia De Nisco (SDN) e di un proprio marchio, la E-Gò, assieme alla socia e stilista Sonia De Nisco. In seguito, per allargare il giro d’affari, acquista il marchio Manila Grace che affida alla stilista Alessia Santi, la quale entra anche come azionista al 20%. Nel 2011 la E-Gò e la Manila Grace si fondono dando vita all’Antress, di cui detiene la maggioranza relativa delle azioni che gli consentono di diventare presidente del consiglio di amministrazione. Nel 2012 diventa amministratore unico della holding Moulin Rouge SpA, che controlla la Antress Industry SpA (abbigliamento), di cui è consigliere di amministrazione. Altre società legate a Setti sono il Bologna 2010 SpA (Merchant Bank) con la carica di consigliere; la Tex-Spread Srl (fabbricazione di tessuti), di cui è amministratore unico, così come della Sfinge Srl e della Murales Srl, due società immobiliari che si aggiungono allaMas Immobiliare Srl, di cui è consigliere.
Nel campo sportivo, appese le scarpette al chiodo, diventa per tre anni socio del Carpi FC. Nel 2011, con una operazione salvataggio, diventa comproprietario e vicepresidente del Bologna. Ma il suo ruolo in seno alla società emiliana dura solo un anno. Così si giustificò circa l’allontanamento dal Bologna: «Di Bologna e del Bologna non mi è piaciuta la concezione lobbistica del fare sport. Io del calcio ho una visione più romantica e non credo che si debba mescolare lo sport con gli affari che possono venire di conseguenza» (Stefano Biondi, Setti, addio Bologna. Ora diventa presidente del Verona, in «Quotidiano.net», 22 giugno 2012). A discolpa della sua scelta, aggiunge: « Sono un grande appassionato che però ha riparametrato la scala dei valori dopo aver visto scuotere con il terremoto il lavoro e i valori di tutta una vita. Non ho perso l’entusiasmo, ma ho perso gli stimoli per rimanere a Bologna. Quando è stato chiaro che non avrei potuto essere responsabile dell’area tecnica se non entrando in conflitto con Albano Guaraldi. È stato questo a spingermi fuori dal Bologna; non sono stato io a spingere Volpi verso il Bologna, non era lui l’angelo salvatore a cui mi riferivo. L’offerta di acquisto era di Alfredo Cazzola, che penso non fosse da solo, ma certo non in compagnia di Volpi. Parlai dell’angelo salvatore perché sapevo con certezza che Tamburi avrebbe presentato un’offerta. Non so se Guaraldi abbia fatto qualcosa per allontanare Volpi, ma non credo perché Volpi vicino al Bologna non ci è mai stato»
L’anno successivo arriva il colpo grosso rilevando l’80% delle azioni della Hellas Verona dall’ex presidente Giovanni Martinelli che aveva deciso di lasciare per motivi di salute. Infatti scompare l’anno dopo a 62 anni (era nato a Castelnuovo del Garda nel 1951). Con la morte di Martinelli, nel 2013 Setti diventa proprietario della società scaligera al 100%.
In una intervista dice di sé: «Nella mia vita ho aspirato a fare qualcosa di bello che mi appagasse, mentre il puro guadagno non è mai stato il mio ideale. Le mie idee sono nate dalle emozioni, accompagnate da passione e entusiasmo. Tutto il resto è una semplice conseguenza di questa forte spinta iniziale […] Per mentalità mi sento un imprenditore e cerco di applicare al calcio certi principi. Quando ero il vicepresidente del Bologna ho partecipato a tre riunioni di Lega e ho capito che lì si fanno solo chiacchiere e basta, io invece preferisco essere operativo, poche parole e tanti fatti. Anche nella vita e in politica apprezzo chi “fa”».