“Con soddisfazione ho appreso del pronunciamento definitivo da parte del Consiglio Superiore della Magistratura relativamente al fascicolo aperto sul caso Stamina, così come da me richiesto lo scorso anno in una lettera inviata all´allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in qualità di capo del Consiglio Superiore della Magistratura. Anche su questo fronte così delicato Regione Lombardia ha dunque dato prova di aver affrontato con responsabilità anche i passaggi più controversi di tale vicenda, sollecitando le autorità ad affrontare quel cortocircuito tra procure che rischiava di amplificare confusione e difficoltà tra famiglie, medici ed Istituzioni“.
Così dichiara Mario Mantovani, vicepresidente ed assessore alla Salute di Regione Lombardia, commentando la decisione unanime assunta dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura in merito alla pratica aperta nel maggio 2014 proprio quando Mantovani aveva invocato “l´adozione di un atteggiamento univoco e condiviso da parte della magistratura“.
“Ricordo infatti il paradosso cui eravamo costretti ad assistere in quelle settimane. Da una parte apprendevamo sui giornali di indagini in corso da parte della Magistratura di Torino che mettevano fortemente in dubbio la validità scientifica e terapeutica delle applicazioni in essere presso gli Ospedali Civili di Brescia; dall´altro lato eravamo costretti a dare invece seguito alle decisioni di vari giudici che imponevano con sentenza l´infusione di cellule staminali“.
No Validita´ Scientifica
Anche a seguito del pronunciamento della Corte di Cassazione che ha stabilito come al trattamento non possa essere riconosciuta alcuna validità scientifica oltre che il non rispetto delle procedure richieste dalla legge, il Plenum ha dunque stabilito come sul tema si sia “raggiunto un punto fermo, quanto meno allo stato delle conoscenze scientifiche concernenti il metodo di cura“.
Posizione Equilibrata
“Da parte di Regione Lombardia c´è stata da sempre una posizione di equilibrio – ha sottolineato Mantovani – e allo stesso tempo di impulso e stimolo rispetto a quei soggetti istituzionalmente preposti a dire l´ultima parola. Equilibrio, perché a fronte delle pronunzie da parte dei Tribunali, Regione Lombardia è stata tra i primi a parlare, non a caso, di “cortocircuito giudiziario“.
Collaborazione Tra Istituzioni
“Con la consueta trasparenza abbiamo dunque voluto affrontare anche questo passaggio così delicato, consapevoli che solo nella collaborazione tra istituzioni potesse emergere un metodo utile per affrontare una vicenda dove purtroppo l´emotività ha talvolta prevalso sulle evidenze scientifiche, anche con responsabilità della politica e di parte del mondo dell´informazione“.