Presso palazzo Armieri a Napoli, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “Non vedo, non sento, non parlo”, un progetto regionale che coinvolge la Campania, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e promosso dalla cooperativa sociale La Goccia di Avellino in qualità di soggetto capofila, nel bando Ricucire i Sogni – Iniziativa a favore dei minori vittime di maltrattamento. È esteso a tutte le province campane attraverso gli enti partner del terzo settore, quali le cooperative sociali Il Sollievo di Angri (SA), La Libellula di Sant’Antimo (NA), La Piccola Perla di Apice (BN), Uomo di Trentola Ducenta (CE) e l’Associazione di Promozione Sociale Tarita di Sant’Egidio del M. Albino (SA); gli Ambiti Sociali A04 – comune capofila Avellino, A02 – comune capofila Mercogliano, S01 – comune capofila Nocera Inferiore; gli Istituti Comprensivi “Aurigemma” di Monteforte Irpino (AV), di Mercogliano (AV), “Vassalluzzo” di Roccapiemonte (SA), I e V I.C. Nocera Inferiore (SA), “R. Cammisa” e “Giovanni XXIII” di Sant’Antimo (NA), e l’IPSEOA “Manlio Rossi-Doria” di Avellino. Con la supervisione dell’Istituto Italiano di Valutazione di Milano, in qualità di partner valutatore, e Save the Children Italia Onlus come Child safeguarding expert.
“Non vedo, non sento, non parlo”: cosa prevede il progetto regionale
Il presidente della cooperativa sociale La Goccia di Avellino, dottor Rosario Pepe, ha presentato due delle azioni del progetto regionale, la formazione di base agli operatori pubblici e privati “per migliorare – ha specificato – le competenze necessarie a comprendere i segnali di disagio e le modalità di segnalazione della violenza, e promuovere una rete integrata con i vari soggetti sul territorio per contrastare gli abusi e i maltrattamenti sui minori”; e l’attivazione di spazi d’ascolto per minori, genitori e docenti in 8 scuole partner. “I destinatari del nostro progetto sono i minori vittime di maltrattamenti e abusi presi in carico dai servizi sociali, le loro famiglie, poiché è importante dialogare anche con i genitori, e gli operatori socio-sanitari. È un argomento molto delicato e difficile, ma lavoreremo come sempre con passione e cercheremo di fare del nostro meglio”.
Della formazione specifica e dell’attivazione del servizio specialistico, altre due azioni previste, ha parlato invece la dottoressa Daniela D’Elia, Psicoterapeuta e Supervisore EMDR, “Sistemi Evolutivi” Centro Studi e Terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), l’approccio di desensibilizzazione e rielaborazione del trauma attraverso i movimenti oculari. “Con questo approccio – ha spiegato – andremo a formare 5 psicoterapeuti che hanno già una formazione di primo livello e che faranno parte di 5 equipe specialistiche su tutto il territorio regionale, accompagnandoli nella corretta applicazione dei protocolli e nella supervisione, per poi attivare il servizio specialistico e condividere queste nuove prassi a partire dalla presa in carico, dalla diagnosi e dalla cura”.
I complimenti al progetto regionale sono arrivati dal dottor Marco Rossi Doria, Presidente dell’Impresa Sociale Con i Bambini che, su 218 progetti presentati, ne ha selezionati 18, tra cui “Non vedo, non sento, non parlo”. “Un progetto coerente – ha dichiarato – che tocca diversi aspetti, che cerca di mettere insieme aree metropolitane e aree interne su un tema così cruciale e che crediamo possa servire da stimolo alle politiche pubbliche, alle quali non vogliamo sostituirci con le nostre iniziative. Noi proviamo solo a fare cose di grande qualità, anche a livello sperimentale, da far adottare alle politiche pubbliche, cercando di essere onesti e di capire cosa è possibile trasferire ad esse e cosa no, lavorando in maniera riflessiva e costante ancora prima di arrivare alla valutazione d’impatto. La necessità è un dialogo tra enti pubblici ed enti privati ma che hanno funzione pubblica come il nostro, per una sostenibilità futura, prendendo spunti da progetti come questo”.
È intervenuto anche il dottor Samuele Ciambriello, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania: “Per fare un’indagine, in Campania, su chi ha subìto un trauma da maltrattamento dobbiamo allargarla non solo al maltrattamento fisico ma anche ad una precarietà relazionale, educativa, affettiva. Molte madri, ad esempio, hanno i figli neonati con loro in carcere, una donna poco tempo fa ha partorito in cella. Altre criticità si riscontrano nell’istruzione. Nella nostra regione 812 ragazzi non sono arrivati alla quinta elementare. Se i familiari non li portano a scuola, non basta una multa. Dobbiamo andare oltre per liberare questi minori e rendere gli adulti più responsabili. Grazie ad un progetto della Regione, alcune associazioni e cooperative hanno aiutato 55 adolescenti che avevano abbandonato la scuola durante il Covid, 45 a Napoli e 10 in provincia di Salerno, a prendere la licenza media, una borsa economica e un pc ciascuno, piccoli segnali dal valore non quantificabile, come quello che deriva dal progetto presentato oggi, che ci aiuta a comprendere anche che il maltrattante che non viene aiutato a recuperare continuerà ad avere un atteggiamento violento”.
A chiudere la conferenza di presentazione del progetto regionale l’Assessore all’Istruzione, alle Politiche Giovanili e alle Politiche Sociali della Regione Campania, Lucia Fortini: “Quando mi è stato presentato il progetto, ho avvertito il titolo come un pugno nello stomaco perché soprattutto i bambini, i più fragili, spesso non possono comunicare il loro disagio. Un grido che non può essere ascoltato perché i bambini non comunicano il loro bisogno se non attraverso i comportamenti che bisogna imparare a riconoscere. Per questo è importante dialogare con le scuole, con i docenti, insegnare loro a riconoscere un disagio e in che modo intervenire. Complimenti a La Goccia e agli enti partner del progetto, perché la formazione è fondamentale, senza competenze si possono fare danni incalcolabili. Così come è importante lavorare in rete. Da 400 milioni di euro nel periodo 2011-2015, siamo passati a circa un milione e mezzo nel quinquennio successivo per quanto riguarda i trasferimenti di risorse economiche agli ambiti territoriali, ma non abbiamo visto trasformazioni in servizi di qualità. Perciò è importante il percorso intrapreso con l’impresa sociale Con i Bambini che conosce bene i territori e le criticità. Per avere una svolta nelle politiche sociali rivolte ai minori c’è un grande lavoro da fare e noi continueremo, in particolare con un protocollo regionale di contrasto agli abusi e ai maltrattamenti, con le competenze specifiche dei vari attori, per includere i bambini soprattutto dei contesti più fragili”.
Sono arrivati anche i saluti in un video messaggio del dottor Giuseppe Scialla, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Campania: “Un intelligente e necessario progetto educativo selezionato da Con i Bambini, impresa sociale ben portata avanti dal presidente Rossi Doria che ha dato un innovativo impulso nel contrasto alla povertà educativa minorile, specialmente in Campania. Il progetto presentato oggi è una concreta iniziativa a favore dei minori vittime di maltrattamento, con interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Il titolo del progetto racchiude perfettamente l’incresciosa situazione che ancora oggi vivono molti bambini, l’infanzia negata è il fallimento di una società. Non vedo, non sento, non parlo è la fotografia di un bisogno etico sociale del quale tutti dobbiamo farci carico”.