Ai nastri di partenza le iniziative per divulgare gli importanti esiti finali del progetto ‘Pro.Vin.Ba.S.Ti. – Produzione di vini con basso contenuto di solfiti nel Titerno‘. Al lavoro, in qualità di soggetto incaricato della campagna di divulgazione, il Sannio Consorzio Tutela Vini.
Il progetto ‘Pro.Vin.Ba.S.Ti.’ vede come soggetto capofila il Centro Cooperativo Agroalimentare Sannita (Cecas), di cui fa parte la cantina Vigne Sannite, i cui vini saranno protagonisti delle numerose iniziative che animeranno la seconda metà diquesto mese di giugno, con un interessante finale programmato a Napoli. Il progetto è stato finanziato nell’ambito della misura 124 del Gal Titerno – Asse IV del Psr Regione Campania 2007/2013 – Misura 41 – Strategie di Sviluppo Locale – Sottomisura 411 – Bando di attuazione della Musira 124 ‘Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale’.
Nell’ambito delle attività di divulgazione, nella giornata di giovedì 16 giugno tra le mura della cantina Vigne Sannite (a Castelvenere, in località Salelle) giungeranno gli studenti del corso di Qualità e delle produzioni agroalimentari – laurea Magistrale in Biologia dell’Università degli Studi del Sannio, partner del progetto come Ente di ricerca. Gli studenti, guidati dal docente Ettore Varricchio, effettueranno una due giorni di escursioni guidate che si concluderà proprio presso la cantina castelvenerese, dopo aver toccato le tappe dedicate al settore oleario, a quello lattiero-caseario e alla filiera suinicola. Durante la sosta a Vigne Sannite gli studenti parteciperanno ad un seminario sulla produzione viti-vinicola e sui principi di degustazione dei vini, tenuto dal giornalista enogastronomico Pasquale Carlo e dalla delegata sannita dell’Associazione italiana sommelier Maria Grazia De Luca.
Sarà invece protagonista il panel test, formato da degustatori professionisti opportunamente allenati e preparati all’assaggio, chiamato a valutare le caratteristiche del profilo sensoriale dei vini al centro del progetto, un bianco ottenuto da uve falanghina e un rosso ottenuto da uve barbera, prodotti attraverso un innovativo protocollo di lavorazione che non ha previsto aggiunta di solfiti.