Dal 2024 i prodotti DOP e IG italiani saranno protetti dalla contraffazione. Dal prossimo anno, infatti, le regole europee per registrare i prodotti d’eccellenza di un Paese diventeranno più stringenti. Le etichette dovranno parlare chiaro e i nomi scelti per la registrazione dovranno essere diversi da quelli esistenti. L’Italia plaude il nuovo regolamento che la protegge dall’italian sounding.
Prodotti DOP e IG italiani: occhio alle imitazioni
I prodotti DOP e IG italiani sono i più imitati al mondo. Dal parmigiano al prosecco, dalla salsa di pomodoro alla mozzarella, a chi non piace mettere in tavola una specialità italiana? Peccato che andando a leggere bene le etichette si scopre di essersi buttati in realtà su parmesan, prozek, salsa pomarola o mozarella. Autentiche contraffazioni, potremmo dire. Questo fenomeno è noto come italian sounding: immissione sul mercato di prodotti che, appunto, evocano nel nome prodotti di eccellenza italiani ma che con l’eccellenza non hanno nulla a che vedere. Un giro d’affari che, secondo i dati pubblicati nel 2022 da Mercato Globale, realtà nata da Promos e Unioncamere Lombardia, vale in tutto il mondo quasi 80 miliardi di euro l’anno. Segno che le sanzioni esistenti non bastano.
Quanti DOP, IG e STG ha l’Italia?
Secondo i dati della Fondazione Qualivita, l’Italia è il primo Paese europeo per numero di IG. Ne conta, infatti, 887 tra cibo, vini e bevande spiritose, così distinte:
- 325 cibo DOP, IGP e STG
- 527 vino DOP e IGP
- 35 Spiriti IG
Le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita dicono che il settore del Cibo e Vino DOP IGP in Italia vale 19,13 miliardi di euro mentre, secondo le ultime stime della Commissione UE, il settore delle Bevande Spiritose IG vale 151 milioni di euro. Il valore complessivo del settore delle Indicazioni Geografiche pari a 19,28 miliardi di euro.
Le nuove regole europee su DOP e IG
Dal 2024 entreranno nuove regole che tutelano i prodotti DOP e IG e il loro mercato di riferimento.
Prima di tutto i prodotti DOP, IG e STG dovranno recare sull’etichetta anche il nome del produttore. L’indicazione dei prodotti IG dovrà essere fatta anche nel caso in cui sono utilizzati come ingredienti di altri prodotti lavorati.
Il produttore che vorrà registrare il proprio prodotto IG dovrà utilizzare un modello unico in tutta Europa. Il modello, uguale per tutti i Paesi europei, eviterà distinzioni di trattamento tra i Paesi stessi.
Sarà vietato registrare prodotti IG con nomi simili ad altri già registrati. Le richieste di registrazione per prodotti di questo tipo saranno rigettate. In altre parole non sarà più possibile registrare un prodotto IG come il Prošek. Il vino croato, infatti, rimanda facilmente a un altro prodotto già registrato come il prosecco italiano.
Il provvedimento prevede, infine, un’azione di controllo e tutela online dell’intera filiera. Grazie a un sistema di geoblocking, saranno scovati e bloccati i contenuti illeciti che si riferiscono al falso Made in Italy.
In copertina foto di Roberta Radini da Pixabay