C’è grande fermento a Procida in vista del 2022 anno cui ricoprirà il ruolo di capitale italiana della cultura. I preparativi per la cerimonia di apertura definita dagli organizzatori “spettacolare e visionaria” fervono così come quelli per i 150 eventi previsti nei 350 giorni di programmazione. In realtà, da tre anni, nell’isola di Arturo, si gioca un’altra partita culturale che è quella della difesa del mare. Definire la difesa del mare una battaglia culturale, quando potrebbe essere ricompresa nei canoni dell’ambientalismo, dà l’idea di quella che è la cifra di un progetto che vede unita un’intera comunità a difendere un patrimonio prezioso per sé e per tutto il genere umano. Parliamo di “Blue Activities”, il progetto di Marevivo realizzato con il supporto non condizionato della The Coca-Cola Foundation e il patrocinio del Comune di Procida, giunto quest’anno alla terza edizione, come dicevamo.
Procida e la cultura del mare
Il progetto inizia scendendo in spiaggia per ripulirla dai rifiuti. Il secondo step si svolge in aula; qui si esaminano i rifiuti raccolti e si discute sulle buone pratiche di raccolta, gestione e riutilizzo della plastica. Il terzo passaggio vede nuovamente tutti all’aperto per la prova pratica conclusiva. Quest’anno, con il materiale recuperato, si realizzeranno mangiatoie e abbeveratoi per gli uccelli migratori. Tutti i momenti di “Blue Activities” vedono impegnati circa 500 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado insieme ai loro genitori e ai loro insegnanti guidati agli esperti di Marevivo. Paolo Monti, biologo marino, è il responsabile di “Blue Activities” che oggi ci racconta l’emozionante esperienza vissuta insieme ai giovani procidani in questi tre anni.
Il materiale fotografico è stato gentilmente fornito dall’associazione Marevivo