E’ atteso per le 2,50 del mattino (ora italiana), nella notte tra il 14 e il 15 marzo, il liftoff del satellite italiano, Prisma. Acronimo di “PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa”, Prisma è una missione prototipale dell’Agenzia spaziale italiana sviluppata per testare tecnologie iperspettrali per l’osservazione della Terra. Si tratta di un satellite innovativo dotato di una strumentazione elettro-ottica, in grado di lavorare in numerose bande disposte dal visibile al vicino infrarosso, fino all’infrarosso ad onde corte. Con le sue potenzialità Prisma potrà dare un contributo senza precedenti all’osservazione dei fenomeni geologici che avvengono in Italia e non solo. Sarà in grado, infatti, di monitorare lo stato delle risorse naturali, la qualità dell’aria e i livelli di inquinamento su scala globale da un’orbita di 620 chilometri di quota. L’innovativa tecnologia iperspettrale di cui è dotato Prisma, studierà il nostro pianeta in profondità, riuscendo ad acquisire dati sulla composizione chimica delle aree osservate, viaggiando a 27.000 km all’ora.
Cos’è Prisma?
A differenza dei sensori ottici passivi satellitari attualmente operativi, che registrano la radiazione solare riflessa dal nostro pianeta in un numero limitato di bande spettrali – solitamente al massimo una decina -, la strumentazione a bordo del satellite è in grado di acquisire 239 bande spettrali, più il canale pancromatico; PRISMA è, infatti, dotato di un’innovativa strumentazione elettronica e ottica che combina un sensore iperspettrale con una camera a media risoluzione sensibile a tutte le lunghezze d’onda dello spettro del visibile. In sostanza avremo un’unica immagine con più informazioni date dalla scomposizione dei colori riflessi dall’oggetto esaminato. Tali misurazioni permetteranno agli scienziati di perfezionare le conoscenze riguardanti le risorse naturali ed i principali processi ambientali in atto, come i fenomeni legati al cambiamento climatico.
La sua realizzazione è frutto di una collaborazione tra imprese italiane, guidate da Ohb Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti – terra, volo e lancio – e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica. Il centro di controllo della missione è stato realizzato da Telespazio mentre l’acquisizione e l’elaborazione dei dati avverrà al Centro Spaziale dell’Asi a Matera.
La missione Prisma
La missione evidenzia la capacità della filiera italiana di fornire un sistema spaziale chiavi in mano: dalla progettazione alla realizzazione, dalla gestione dei dati a terra al lancio: Prisma infatti andrà in orbita accompagnato dal vettore dell’Agenzia spaziale europea Vega, ideato e realizzato in Italia da Avio negli stabilimenti di Colleferro.