Tornano le offerte dei prime day di Amazon, le prime del 2021. Fino alle 23.59 di oggi è possibile acquistare a prezzi scontati milioni di articoli di ogni genere, dai prodotti per la casa, a quelli per la cura della persona, dai cellulari ai grandi elettrodomestici. Facile prevedere che anche stavolta sarà un grande successo e non perché Amazon abbia bisogno dei saldi per aumentare i guadagni ma perché si ispira a un concetto di vendita diverso da quello tradizionale.
Prime day 2021: quali offerte convengono
Per chi non ricorda cos’è il prime day, l’iniziativa è nata nel 2015 per festeggiare il ventennale dell’azienda, e ha avuto una durata di 24 ore. Da allora è stato riproposto ogni anno anche con una durata prolungata a 48 ore. In questa occasione si può approfittare di offerte speciali, alcune delle quali durano poco tempo (offerte lampo), mentre altre iniziano settimane prima o si prolungano per settimane dopo la chiusura dell’evento. Tutto questo sottoscrivendo l’abbonamento Amazon Prime o accettando una prova gratuita per un mese. Chi starà storcendo il naso pensando a quanti soldi saranno dirottati sul commercio elettronico a discapito dei negozi fisici che tra qualche settimane potranno iniziare la campagna dei saldi ricordi che il market place di Bezos si avvale della collaborazione di una grande quantità di negozi fisici. Qui, però, non stiamo cercando di appianare un ipotetico conflitto tra commercio tradizionale e commercio elettronico, stiamo parlando di due concezioni di vendita completamente diverse.
I saldi
I saldi sono la grande, forse l’unica, aspettativa del commercio tradizionale. Sono aspettati come la manna dal cielo sia dai commercianti che sperano di rimpinguare le proprie casse, sia dagli acquirenti attirati dalla prospettiva di un acquisto a prezzi ribassati. Ricordiamo che gli sconti applicati dai negozi fisici nelle nostre città sono soggetti a un regolamento ben preciso. Prima di tutto c’è un calendario d’inizio concordato con le diverse regioni. I saldi hanno una durata di 60 giorni e il ribasso segue un percorso preciso: iniziano con una percentuale tra il 20% e il 30% per arrivare fino al 70%. Gli articoli in saldo, poi, devono appartenere alla passata stagione, oltre questo termine devono subire un ulteriore ribasso. Il cartellino del prezzo deve recare tre informazioni fondamentali: l’importo di partenza, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale. I prodotti acquistati in saldo possono essere riportati al negoziante per effettuare un cambio. Tutto qui? Oggi dobbiamo dire di sì poiché sono sempre meno i negozi in grado di dare quel minimo di supporto al cliente in merito alla vestibilità di un capo, per esempio come di un accessorio.
Il costumer care
Il commercio elettronico, che non è soggetto alle stesse regole di quello “fisico”, può stabilire ribassi e svendite in qualsiasi momento. Non è questo, però, il suo punto di forza e non è questo che lo mette in diretta competizione con il commercio tradizionale. Chi acquista un capo su un sito e-commerce, per esempio, una volta arrivato a casa e misurato, può decidere di restituirlo e dopo averlo riconsegnato si vedrà recapitare l’importo speso. Altri siti consentono addirittura di pagare la merce acquistata anche dopo l’acquisto, solo se soddisfatti. In un negozio fisico, se si decide di restituire il capo acquistato si può ambire al massimo a un buono sconto sull’acquisto di un altro capo. Si può obiettare che in questi negozi, dotati di camerini, è possibile provare i capi e rendersi conto della vestibilità cosa impossibile nel caso di acquisti online. Chiunque, però, può trovare, in un’altra vetrina un capo che lo convince di più e propendere per quello senza doversi tenere il precedente. E’ la dura legge della concorrenza.
In copertina foto di josemiguels da Pixabay