Porte aperte per i luoghi dei Borbone: un turismo diverso alla riscoperta della Napoli capitale…
Tantissimi appuntamenti nella primavera 2008: grazie infatti all’associazione Siti Reali, saranno visitabili diverse residenze e siti borbonici, finora non aperti al pubblico. A partire da quella di Carditello, a San Tammaro, in provincia di Caserta, una vera e propria piccola perla architettonica del 1700, dal raffinato stile neoclassico, e poco distante da Capua. Anche quest’anno, per la seconda volta, il sito ospiterà la Festa dell’Ascensione, rievocazione della storica manifestazione a cui il re Ferdinando IV di Borbone in persona assisteva, ed a cui in passato partecipavano anche tutti gli abitanti della tenuta e dei paesi vicini. La tenuta di Carditello era in realtà una vera e propria azienda borbonica, e non solo un luogo di svago o una residenza primaverile come gli storici hanno ritenuto per tanti anni: al suo interno infatti si allevavano cavalli di razza e si producevano diverse specialità agricole e casearie. La tenuta, in stile neoclassico, fu progettata da Francesco Collecini, allievo del Vanvitelli, che dal nucleo di strutture preesistenti creò lo stallone, la scuderia, le abitazioni dei vaccari, la stalla delle bufale, la torre della manipolazione dei latticini ed il granile. La tenuta, che vanta anche alcune decorazioni interne di Jacob Philip Hackert e di alcuni suoi allievi, gli stessi artisti che hanno decorato gran parte della Reggia di Caserta, è caduta in stato di abbandono dopo l’unità d’Italia. Dal 1861 il sito è in rovina, infatti, ed ha vissuto una travagliata storia: dapprima donato all’Opera Nazionale Combattenti, il sito fu poi adibito a deposito militare, diventando poi nel ventennio l’Ente Fascista per i Miglioramenti Agrari. Solo nel 1968 inizieranno una serie di interventi di restauro volti a migliorare lo stato dei luoghi, di cui il più rilevante è l’ultimo, nel 2002. Tuttora comunque, purtroppo, la tenuta versa in condizioni di degrado, soprattutto a causa di alcuni furti perpetrati da ignoti. Intanto è già una grossa vittoria l’apertura al pubblico del sito, che potrà beneficiare anche di guide specializzate dell’associazione. Intanto in tutto Maggio s’è svolto un ciclo di itinerari e “passeggiate culturaliâ€, dal titolo “Napoli Capitale dei misteri, amori e saperi alla corte dei Borboneâ€, che per tutto il mese, nell’ambito della quattordicesima edizione di Maggio dei Monumenti, l’ormai storica manifestazione a cura della Regione Campania, della Provincia e del Comune di Napoli, che potenzia e permette l’accesso per tutto il mese di Maggio a musei e siti normalmente chiusi. Le visite guidate si sono svolte nei luoghi teatro dei più importanti eventi storici della città : dunque grande spazio al Borgo degli Orefici, al centro storico, a Piazza Mercato, ed al Castel Capuano, solo per citarne alcuni. Non finiscono qui infatti le iniziative promosse ed attuate dall’associazione Siti Reali: i responsabili hanno organizzato anche visite guidate per i tanti turisti accorsi (nonostante la non certo incoraggiante pubblicità mediatica sull’emergenza rifiuti, infatti, si è registrato un lieve incremento del trend nel settore turistico), tra il Museo di Capodimonte e l’Osservatorio Astronomico, dalle Catacombe di San Gennaro ad i Musei Scientifici dell’Università Federico II, dalle storiche botteghe di San Gregorio Armeno (che non è solo pastori), al Palazzo Reale, la Villa Comunale ed il Museo Duca di Martina alla Floridiana. Ma non finisce alla primavera l’attività dell’associazione: nell’ambito del programma 2008 del Distretto Culturale dei Siti Reali, che quest’anno prende il nome di “Siti Reali… un’emozione lunga un anno†(progetto che nell’ambito della Campana di Sensibilizzazione e Partecipazione 2007/2008 si fregia addirittura dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica), bollono in pentola tantissime altre iniziative. Insomma, c’è ne è per tutti i gusti: un ampissimo ventaglio di offerte da parte di una associazione che, con un enorme lavoro e l’appoggio delle istituzioni, cerca di valorizzare il territorio, ed in particolare i suoi enormi beni artistici, che troppo spesso dimentichiamo di possedere, e di far vedere l’altra faccia di Napoli: quella della Napoli Capitale del Regno, della Napoli dai mille tesori artistici d’inestimabile valore, della Napoli Capitale Turistica, della città dalle mille e più possibilità a disposizione di chi la vive o, più semplicemente, la visita.