BUILDING presenta Prima del tuono, dopo il buio, la prima personale in Italia dell’artista giapponese naturalizzata svizzera Leiko Ikemura, a cura di Frank Boehm. Aperta al pubblico dal 4 settembre al 23 dicembre 2021, la mostra offre un’ampia e grande panoramica sulla ricerca artistica di Ikemura, riunendo una selezione di 50 opere realizzate dagli anni ’80 ad oggi. Il progetto espositivo, che si sviluppa su quattro piani, presenta alcune significative produzioni storiche accanto a lavori più recenti. Tra questi, una scultura in vetro, realizzata grazie alla collaborazione con alcune delle più importanti maestranze di Venezia.
Prima del tuono, dopo il buio di Leiko Ikemura si caratterizza per un linguaggio visivo complesso e altamente espressivo. Nei suoi lavori – all’inizio prevalentemente figurativi, poi sempre più tendenti verso l’astratto – l’artista si concentra sulla figura umana e sulla sua posizione all’interno del cosmo. Le figure femminili, tipiche della sua produzione, sono per lo più mostrate libere da qualsiasi ambiente spaziale, contestualizzate all’interno di paesaggi eterei, più emotivi che fisici. Queste figurazioni sono le protagoniste di una pittura senza tempo, espressione di una personale rappresentazione della condizione esistenziale contemporanea. Osservarle è un’esperienza intima, che trasmette un crescente desiderio inappagato di completezza.
L’universo espressivo realizzato da Leiko Ikemura spazia dal disegno all’acquerello, dalla pittura alla fotografia, fino alla scultura, realizzata in ceramica, terracotta, bronzo e, più recentemente, in vetro. Le singole opere presentano una grande autonomia ed intensità, riscontrabile anche nei formati dalle dimensioni più ridotte, ma dalla forte presenza. Attraverso le sale di BUILDING, l’esposizione si sviluppa in gruppi tematici che ripercorrono lo svilupparsi del vocabolario visuale dell’artista, a partire dai disegni a carboncino di grande formato degli anni ’80, mostrati qui per la prima volta, passando attraverso le tonalità delicate e sfumate delle opere degli anni ’90, fino ai colori intensi delle tele più recenti.