In una fredda mattina del dicembre del 1939, Beppe, un innocuo postino del rione Sanità di Napoli, viene prelevato dalla milizia fascista.
Colpito da amnesia, cerca di ricordare le colpe a causa delle quali sta subendo sevizie e reclusione. Parte un’analisi introspettiva dove il faticoso recupero della memoria opera in lui una metamorfosi che, da persona semplice, lo trasforma in coraggioso difensore della libertà.
Il libro di Nunzia Gionfriddo, “Gli angeli del rione Sanità”, pubblicato dalla Kairòs nella Linea Serie Oro diretta dalla giornalista Anita Curci, sarà presentato venerdì 25 ottobre 2019 alle ore 18,00 alla Libreria del Cinema e del Teatro in via Parco Margherita 35, a Napoli.
Con l’autrice ne discuteranno il professore Domenico Natale, la sceneggiatrice Alma Carrano, tra gli interventi in video di Antonio Amoretti e di Anna Maria Ackermann.
Le letture sono a cura dell’attore Mario Mauro e le musiche di Davide Mauro.
Introduce l’evento Giovanni Musella, editore Kairòs.
Dopo le sofferenze vissute tra le mura del carcere di Santo Stefano, Beppe trova il modo di lasciare l’inferno della prigione e si proietta prima sull’isola di Ventotene e, infine, nella sua città, dove ritrova la famiglia e gli amici ancora vivi, nonostante le centinaia di bombardamenti che hanno colpito la Napoli del secondo conflitto mondiale e dove si unisce ai partigiani in rivolta contro la rabbia dei tedeschi di Hitler, che hanno avuto l’ordine di ridurre in ‘polvere e cenere’ la città.
Il romanzo “Gli angeli del rione Sanità” porta con sé una importante novità in campo storico.
Buona parte della storiografia del Dopoguerra, fino a qualche anno fa, non ha mai dato alla rivolta dei napoletani delle Quattro Giornate la definizione di movimento partigiano, formato da capi che si riunirono clandestinamente dal momento in cui il generale Badoglio firmò con gli Inglesi e i loro alleati il famoso documento di Cassibile dell’8 Settembre 1943.
Bisogna sempre attendere che il tempo allontani i fatti dagli studiosi per guardare con obiettività e serenità la Storia. I documenti raccolti dalla scrittrice Nunzia Gionfriddo e i testimoni attendibili che hanno vissuto quei giorni, dimostrano che dietro quegli “angeli” che non erano scesi dal cielo per salvare Napoli dalla devastazione delle bombe anglo-americane, e dalla rabbia di Hitler che ordinò di ridurre in cenere la citta, c’erano uomini e donne che da mesi si stavano organizzando, come i loro fratelli del Nord.
I nuovi studi, voluti fortemente dall’ANPI e mostrati in una cerimonia solenne a Napoli al Maschio Angioino, hanno stimolato ricerche in varie città italiane per raccogliere dati, nomi e notizie. Si è arrivati alla conclusione che l’apporto dei partigiani del Sud fu importantissimo per il successo della Resistenza.
Questa nuova lettura dei movimenti partigiani nei piccoli o grandi centri del Sud dell’Italia, seguita scrupolosamente dall’autrice, ha dato vita a coraggiosi piccoli e sconosciuti eroi della Resistenza meridionale, tra cui emergono quelli del rione Sanità, esempio di tanti altri quartieri, uomini come il parroco del Monacone o il postino Beppe o Ciro; e donne come Assuntina e Ninetta che ricordano il coraggio di Maddalena Cerasuolo.
Napoli, la prima città che ha cacciato i Tedeschi prima che arrivassero gli Americani, entra così, come merita nella Storia e nel romanzo a testa alta.
L’interessante filmato prodotto dalla Gionfriddo e proiettato in questa occasione, fornirà testimoni come Antonio Amoretti, studiosi come Giulia Buffardi, foto drammatiche dei bombardamenti, letture di brani del romanzo fatte da Ackermann, Mario Mauro, Alma Carrano e si chiuderà con la lettura della poesia di Salvatore Palomba “Napule non t’ o scurdà”.
Seguirà la presentazione della sceneggiatura per film, tratta dal romanzo, di Alma Carrano che leggerà un brano del suo progetto che ha meritato numerosi premi.