Il 25 ottobre è stato presentato a Milano il 100° Giro d’Italia 2017, la “Corsa Rosa”, con partenza il 5 maggio con la prima tappa tutta sarda Alghero-Olbia. Dunque il Giro quest’anno ha spento cento candeline, ancora una volta organizzato da “La Gazzetta dello Sport”, quotidiano sportivo di colore rosa fondato dalla fusione tra i giornali “Il Ciclista”, diretto dall’alessandrino Eliso Rivera, appassionato di ciclismo (partecipò ad alcune gara di velocipede, vincendo anche una gara a Fermi nel 1888 con Luigi Serafini), e “La Tripletta”, diretto da Eugenio Camillo Costamagna, uno studente in Lettere, che saranno annoverati fra i primi direttori del quotidiano milanese.
Sin dalla sua comparsa nelle edicole (2 aprile 1906), il giornale “rosa”, che all’inizio era di colore verde come lo era stato la citata “La Tripletta”, annuncia ai lettori il desiderio di organizzare l’anno successivo, sotto la guida di Armando Cougnet, il primo patron del Giro (che rimane in carica fino al 1948, sostituito dal un suo “allievo”, Vincenzo Torriani) e caporedattore della rubrica sportiva del giornale, una gara ciclistica, la Milano-Monza-Lecco-Erba.
Chissà chi sarà quest’anno ad accodarsi all’elenco dei vincitori, che vede in testa Luigi Ganna, vincitore del primo vero Giro, ossia quello del 1909: sarà Fabio Aru, Vincenzo Nibali (capitano del nuovo team, il campione del mondo Peter Sagan, Chris Froome, StevenKruijswijk, Thibaut Pinot, Esteban Chaves? Quello che è certo sarà un Giro davvero impegnativo specialmente nell’ultima settimana, adatto agli scalatori puri, con le scalate del spaventoso Mortirolo, il passo dello Stelvio (la cima Coppi a 2.758 metri d’altitudine) e il tappone dolomitico da Moena a Ortisei con la scalata di quattro passi (Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei e Pontives) e dopo cinque anni col il ripristino della cronometro individuale nel finale di corsa, dall’autodromo di Monza a piazza Duomo di Milano.
Quest’anno la corsa omaggerà i grandi ciclisti italiani del passato, Fausto Coppi (nella 13a tappa con arrivo a Tortona, città dove mori il Campionissimo), Gino Bartali (con l’11a tappa che passa per Ponte a Elma, dove Bartali abitava), Felice Gimondi (con la 15a tappa che arriva a Bergamo, sua città natale), Marco Pantani (14a tappa, con l’arrivo ad Oropa, dove il Pirata scrisse una delle sue più belle pagine al Giro). E ci sarà, come riportato nell’edizione on line del giornale, anche uno spazio per un’iniziativa a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto che ha colpito Amatrice, Accumoli, ma un pensiero (credo più di un pensiero) andrà anche alle popolazioni colpite anch’esse dal terremoto del 26 ottobre con epicentro nei paesi di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Norcia, Preci.
Allora non ci resta che incollarci davanti al televisore dal 5 maggio al 28 maggio, per assistere a 21 tappe di sicuro spettacolo, con quattro arrivi in salita che ci conduce sulle strade d’Italia, in un viaggio geofisico, tra isole, pianure, altopiani, montagne, monti, vulcani; borghi, valli, cittadine e città di gran fascino.
Col cuore insanguinato, ma con la speranza, quando la carovana rosa passerà nei dintorni di quei luoghi che ormai, ahinoi, oggi sono solo un cumulo di macerie, si possa assistere ad una ricostruzione che ridia dignità e un futuro a quelle popolazioni messe in ginocchio. E vinca il migliore, meglio ancora se a vincere fosse un italiano.