«La presbiopia è un difetto visivo da cui nessuno è esente. Di solito si presenta dopo i 45 anni ed è una naturale conseguenza dell’invecchiamento: si tratta di un vizio di rifrazione, dovuto alla riduzione della capacità dell’occhio di messa a fuoco da vicino» dice Alberto Bellone, oculista di Torino specializzato in chirurgia refrattiva e microchirurgia oculare. Sono circa 28 milioni i presbiti in Italia (negli Stati Uniti superano i 100 milioni e arrivano oltre i 2 miliardi in tutto il mondo).
«Un numero che è destinato ad aumentare per via dell’innalzamento dell’età media. Non solo: crescono anche le esigenze, in quanto le persone restano attive più a lungo rispetto al passato e vogliono leggere, utilizzare il computer ed eseguire lavori di precisione che richiedono una perfetta capacità visuale da vicino» spiega Bellone.
Non si può prevenire la presbiopia, ma si può correggere: «L’approccio più semplice sono gli occhiali: chi non ha difetti visivi può usare lenti monofocali, mentre, in presenza di altri difetti visivi si usano lenti multifocali per una messa a fuoco a tutte le distanza. Esistono anche le lenti a contatto multifocali, ma non sono adatte a tutti in quando è necessario abituarsi ad utilizzarle».
La novità è che esiste una valida alternativa chirurgica agli occhiali, adatta per gli ultra cinquantenni, che permette di ottenere una visione ottimale, da lontano, da vicino e anche a media distanza: si tratta delle lenti intraoculari trifocali, che consentono una visione ottimale.