Nel 1859 la pena gli venne commutata nella deportazione. La nave che lo trasportava in America lo sbarcò invece in Irlanda, da dove poi riparò in Piemonte. Qui, circondato da grande autorità morale, prese parte attiva alla vita politica del nascente Regno d’Italia, sedendo anche alla Camera dei Deputati. Il re Vittorio Emanuele II lo nominò proprio luogotenente generale dell’Italia meridionale.
Nel 1861 venne eletto Deputato al primo Parlamento del Regno d’Italia. Cavour lo invitò ad accettare la nomina di Ministro, ma egli rifiutò l’incarico. Nel 1865 tornò a Napoli in occasione delle elezioni politiche del 22 ottobre e fu eletto. Nel 1866 partì da Napoli alla volta di Firenze, dove fu trasferita la sede del Parlamento, per prendere parte ai lavori della Camera. Fortemente debilitato nel fisico dalle malattie contratte durante la prigionia, morì il 28 aprile 1867. La città di Firenze volle che il suo corpo venisse imbalsamato e che il suo cuore venisse separato e conservato a parte. Il 3 maggio le spoglie mortali di Carlo Poerio arrivarono a Napoli e nella Basilica di San Francesco di Paola fu celebrato il rito funebre.
Il suo cuore, custodito in un’urna di cristallo, fu collocato in un monumento eretto nel Quadrato degli uomini illustri nel cimitero di Poggioreale, mentre il corpo fu trasportato a Pomigliano d’Arco e tumulato nella cappella gentilizia degli Imbriani–Poerio.
Domani, venerdì 26 maggio alle ore 16.30 l’Amministrazione Comunale di Napoli ospita nella propria sede istituzionale, la Sala dei Baroni di Castel Nuovo, la sesta edizione del “Premio Poerio-Imbriani”. Il premio è dedicato quest’anno alla memoria di Carlo Poerio a 150 anni dalla morte.
“Con Carlo ricordiamo tutti i membri della sua nobile famiglia e tutti i patrioti, uomini e donne, che con le opere e con la vita hanno dato testimonianza agli ideali risorgimentali e ricordano ai posteri il sangue versato dal Meridione per l’Unità d’Italia”.
Carlo Poerio fu il maggior esponente del partito liberale moderato napoletano. A causa dei suoi ideali costituzionali fu più volte perseguitato ed incarcerato dalla polizia borbonica. Nel 1849, accusato da un falso testimone, fu imprigionato e subì per dieci anni, senza mai chiedere la grazia al re, l’atroce condanna nelle carceri borboniche. Il suo ingiusto processo scandalizzò l’Europa intera e molti uomini politici e letterati sia italiani che stranieri si interessarono al suo caso. Nel 1859 la pena gli venne commutata nella deportazione. La nave che lo trasportava in America lo sbarcò invece in Irlanda, da dove poi riparò in Piemonte. Qui, circondato da grande autorità morale, prese parte attiva alla vita politica del nascente Regno d’Italia, sedendo anche alla Camera dei Deputati. Il re Vittorio Emanuele II lo nominò proprio luogotenente generale dell’Italia meridionale. Nel 1861 venne eletto Deputato al primo Parlamento del Regno d’Italia. Cavour lo invitò ad accettare la nomina di Ministro, ma egli rifiutò l’incarico. Nel 1865 tornò a Napoli in occasione delle elezioni politiche del 22 ottobre e fu eletto. Nel 1866 partì da Napoli alla volta di Firenze, dove fu trasferita la sede del Parlamento, per prendere parte ai lavori della Camera. Fortemente debilitato nel fisico dalle malattie contratte durante la prigionia, morì il 28 aprile 1867. La città di Firenze volle che il suo corpo venisse imbalsamato e che il suo cuore venisse separato e conservato a parte. Il 3 maggio le spoglie mortali di Carlo Poerio arrivarono a Napoli e nella Basilica di San Francesco di Paola fu celebrato il rito funebre. Il suo cuore, custodito in un’urna di cristallo, fu collocato in un monumento eretto nel Quadrato degli uomini illustri nel cimitero di Poggioreale, mentre il corpo fu trasportato a Pomigliano d’Arco e tumulato nella cappella gentilizia degli Imbriani–Poerio.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha destinato alla commemorazione una Medaglia, come suo premio di rappresentanza. La cerimonia di premiazione sarà preceduta da un Convegno Internazionale di Studio.
Introdurrà i lavori l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele. Tra le autorità saranno presenti il Sindaco di Pomigliano d’Arco Raffaele Russo ed il Sindaco di Montefusco Carmine Gnerre Musto. A moderare gli interventi sarà Arturo Martorelli dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Indirizzi di saluto: Giulio Raimondi Presidente dell’Associazione Amici degli Archivi onlus, Giovanni Grieco e Clara Guarino Presidente Lions Club Napoli 1799. In rappresentanza dell’Opera di Santa Croce di Firenze interverrà Claudia Timossi responsabile dell’Archivio Storico. Reading di Valeria Vaiano, attrice e regista. Relatori: Renata De Lorenzo Presidente della Società Napoletana di Storia Patria, Giuseppe Valentino Direttore del Museo Civico di Taverna, Anna Poerio Riverso Presidente dell’Associazione Culturale Alessandro Poerio, Denis V. Reidy già Direttore della Sezione Italiana e Greca della British Library di Londra.
Il Premio Internazionale Poerio – Imbriani 2017 sarà conferito al Prof. Denis V. Reidy e al Prof. Ferdinando Esposito.
Denis V. Reidy, Direttore per quarant’anni della sezione italiana e greca della British Library, è membro della Society for Italian Studies, studioso di Dante Alighieri, docente di Lingua e Letteratura Italiana alle Università di Sheffild, Londra e Leeds, autore dell’articolo “Panizzi, Gladstone, Garibaldi and the Neapolitan Prisoners” e curatore della pubblicazione di importanti volumi, tra cui “The Risorgimento Collection” (catalogo di rari e unici documenti relativi al Risorgimento italiano custoditi presso la British Library), “The Italian Book 1465–1700”, “Studies offered to Dennis E. Rhodes on his Seventieth Birthday”, “The Italian Academies 1525-1700”.
Ferdinando Esposito, già Presidente della Fondazione Vittorio Imbriani e docente di Storia e Filosofia, è uno studioso dei Poerio e degli Imbriani, autore di numerosi saggi di carattere storico-filosofico, tra cui: “Carlo Poerio”, “Lettere inedite di Vittorio Imbriani a Benedetto Croce”, “Morale e religione nel giovane Hegel”, “Una vicenda storico politica della Rivoluzione napoletana del 1820: gli Imbriani e i Poerio”, “Lettere inedite di Gigia Rosnati a Benedetto Croce”, “Il Sepolcreto degli Imbriani – Poerio in Pomigliano d’Arco. Epigrafi e biografie”.