Lunedì 18 Giugno alle 17,30 nella  Sala del Capitolo del Convento di San Domenico Maggiore a Napoli saranno presentate le dodici opere finaliste al “Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana”
Nella sala del Capitolo recentemente restaurata e da poco riaperta al pubblico, si terrà la presentazione dei dodici libri finalisti nelle sei sezioni previste per l’edizione 2012 (la numero 58) che alle consuete categorie di Narrativa, Saggistica e Poesia affianca quest’anno anche: Traduzione per una rivalutazione delle traduzioni nel nostro paese. Ibridi letterari per una riflessione sulle trasformazioni dell’oggetto libro da supporto tipografico a supporto multimediale. Libri per bambini e ragazzi per la valorizzazione dell’unico settore al momento in attivo dell’editoria italiana (2317 novità editoriali, sia straniere che italiane, 197 case editrici specializzate in libri per ragazzi). Nel corso della presentazione si procederà alla lettura delle motivazioni dei giurati (fra quali saranno presenti Gianni Maffei, Giancarlo Alfano, Gennaro Carillo, Nietta Caridei e Pinotto Fava) e si annunceranno i risultati dell’estrazione ufficiale da parte del notaio, dei 300 Lettori che andranno a costituire i tre gruppi di lettura per le sezioni di Narrativa, Saggistica e Poesia. I non estratti potranno sempre rivolgersi al circuito delle biblioteche municipali. Saranno presenti il presidente del Premio Napoli Gabriele Frasca e l’assessore comunale alla Cultura Antonella Di Nocera. Protagoniste indiscusse del Premio saranno ancora una volta le opere e con esse gli oggetti-libro, intesi non solo in senso classico ma anche come “libri di confine”, illustrati e/o musicati, come le sezioni “Ibridi letterari” e “Libri per bambini e ragazzi”. Per queste sezioni il sistema di gruppi di lettura è invece direttamente organizzato con l’Istituto Orientale (Traduzione), l’Accademia di Belle Arti (Ibridi Letterari) e la Scuola media inferiore di Acerra “M. Ferrajolo” (Libri per bambini e ragazzi). Segno inequivocabile dell’attenzione privilegiata che la Fondazione, in linea con l’art. 2 del suo statuto, intende rivolgere alle nuove generazioni e ai linguaggi che ormai caratterizzano le loro quotidiane modalità di comunicazione.