Si è conclusa la X edizione del Premio Marcello Sgarlata, l’ormai consueto appuntamento della primavera romana che mira a riconoscere e premiare uomini e donne che si sono distinti all’insegna del ‘coraggio’.
Organizzato dalla Associazione Marcello Sgarlata in collaborazione con il Rotary Club Roma Olgiata, presso la splendida Sala della Protomoteca del Campidoglio, volti noti e meno noti sono stati insigniti del premio, simbolicamente rappresentato da un dipinto su pietra lavica ispirata alla leggenda della ninfa Aretusa, simbolo della città di Siracusa, città di nascita di Marcello Sgarlata, realizzata dal maestro Silvio Benedetto,
Tra i premiati di quest’anno, figura il noto attore e showman romano Max Giusti, che non si è sottratto dal rispondere ad alcune domande: “I gesti di coraggio possono cambiare l’esistenza di molti di noi, oggi ne abbiamo bisogno. Un gesto di coraggio oggi nel nostro Paese è essere onesti; se abbiamo questa forza allora c’è ancora una speranza per il nostro Paese”. L’artista, poi, ha fatto anche un accenno ad Aldo Moro, di cui quest’anno ricorrono i quarant’ anni dalla scomparsa.
Tra gli altri premiati, il ricercatore del Cnr Professore Francesco Cucca, direttore di un importante centro di ricerca Genetica di valenza internazionale, Marco Feoli, Sergente Maggiore dell’Aeronautica militare, protagonista di quattro salvataggi in mare nell’arco di poche ore, e l’operatrice umanitaria di Medici senza Frontiere, la dottoressa Stefania Raschiatore. Nomi, che vanno ad unirsi ai tanti che si sono avvicendati nel corso di queste dieci edizioni, come Renzo Arbore, Leo Gullotta, Giorgio Albertazzi, Nicola Gratteri, Annalisa Minetti, Giusy Versace, e molti altri.
Il premio nacque nel 2009 allo scopo di onorare la memoria della figura pubblica e umana di Marcello Sgarlata, docente, avvocato e deputato dal 1963 al 1979, e affermare i principi ispiratori della sua opera civile, sociale, politica e professionale attraverso il riconoscimento di coerenti valori nei diversi campi della vita sociale italiana. Il principio ispiratore e valore fondante al centro della sua opera politica era la politica intesa come ‘servizio’, la ricerca della libertà e della pace e il coraggio della coerenza con questi valori nell’agire, che ricercava e stimolava soprattutto nei giovani. La sintesi nelle sue stesse parole: “La libertà richiede atti di coraggio e di rischio; e bisogna correre questi rischi, per scuotere gli altri e rianimare la vita democratica”.