Si è svolta a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, la nona edizione del Premio Marcello Sgarlata, nel corso della quale è stata consegnata l’ormai nota onorificenza della ‘Ninfa Aretusa’, creata per insignire personalità e organizzazioni meritevoli all’insegna del ‘coraggio’, valore fondante di Marcello Sgarlata, l’uomo politico intestatario del premio.
Quest’anno i prescelti per il Premio sono stati il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per la coraggiosa scelta di vita che li porta sempre in prima linea nell’aiutare la collettività (il premio è stato ritirato dall’Ingegner Gioacchino Giomi, capo dei VVFF); il Dipartimento della Protezione Civile per il coraggio e la generosità con la quale esercitano costantemente i propri compiti nella gestione delle emergenze ed in particolare per l’instancabile azione di sostegno, solidarietà, e conforto portato alle popolazioni delle regioni dell’Italia centrale colpite dal sisma (a ritirare la Aretusa l’Ingegner Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento, presente insieme con l’On. Giuseppe Zamberletti, ‘inventore’ della Protezione Civile).
E inoltre il Magistrato Nicola Gratteri per il coraggio nel contrastare quotidianamente la criminalità organizzata e garantire la legalità in un territorio dove la ndrangheta ha una diffusione capillare, sacrificando la propria esistenza e libertà personale, mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei familiari; l’atleta Paraolimpica Giusy Versace per lo straordinario coraggio che dopo un immane dolore fisico ed emotivo continua a lottare per riprendere in mano la sua vita e stimolare gli altri a valorizzare la propria.
Infine, secondo l’ormai consueta sinergia con il Consiglio nazionale delle ricerche, una Aretusa è stata attribuita a Tommaso Tesi per gli importanti studi compiuti sugli aspetti climatici del nostro pianeta ed in particolare sui processi che influenzano il ciclo del carbonio, mentre la sesta Aretusa del 2017 è andata all’Operatore Umanitario Oussama Omrane, su segnalazione dell’Organizzazione di Medici senza Frontiere, per l’impegno profuso in molti progetti umanitari e per la lodevole capacità di dialogo e accoglienza manifestata verso i rifugiati di Lampedusa e del Mediterraneo in fuga da luoghi martoriati dalle guerre.