Nell’Anno internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla Luce, Nazzareno Mandolesi, Jean-Loup Puget e Jan Tauber, ricevono il Premio Europeo per la Fisica EPS-Edison-Volta per aver osservato la prima luce emessa dall’universo. I tre scienziati sono i leader scientifici della missione Planck dell’European Space Agency (ESA) che ha studiato la radiazione cosmica di fondo, permettendo di ottenere una mappa precisa e dettagliata dell’universo appena nato, risalendo a oltre 13 miliardi di anni fa.
I sofisticati strumenti a bordo del satellite Planck hanno di misurare le variazioni di temperatura della radiazione cosmica di fondo in modo molto più puntuale del passato, dando agli astronomi una visione dell’universo senza precedenti, quando aveva appena 380.000 anni, e portando all’elaborazione di un modello che descrive l’evoluzione dell’universo e la formazione di strutture come le galassie e gli ammassi di galassie.
La consegna del premio è avvenuta nel corso del Simposio “Luce e Innovazione” organizzato da Edison e la Società Italiana di Fisica (SIF), in collaborazione con la Società Europea di Fisica (EPS) e la Fondazione Alessandro Volta, in occasione dell’Anno internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla Luce. Anno proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per accrescere la conoscenza e la consapevolezza del ruolo fondamentale della luce nella vita quotidiana e su come le tecnologie associate contribuiscono allo sviluppo sostenibile e forniscono soluzioni alle sfide globali nei campi dell’energia, delle comunicazioni, della salute e dell’agricoltura.
All’evento, inserito nel programma Edison Open 4EXPO, interviene tra gli altri il fisico francese Serge Haroche, vincitore del Premio Nobel per la Fisica nel 2012, per la scoperta riguardante metodi sperimentali innovativi che consentono la misurazione e la manipolazione di sistemi quantistici. Haroche nel suo intervento “Blue Sky research and innovation” approfondisce le connessioni tra scienza fondamentale e applicazioni e mostra come l’innovazione nasce fortuitamente dalla convergenza di ricerche teoriche non correlate.
“Il tema di questo simposio “Luce e innovazione” contraddistingue la storia di Edison, che nasce a Milano proprio con la storica illuminazione del Teatro alla Scala nel 1883 grazie alla prima centrale termoelettrica dell’Europa Continentale”. – dichiara Bruno Lescoeur, Amministratore Delegato di Edison – “Con questo storico primato, e con il successivo sviluppo delle prime centrali idroelettriche, la Lombardia ha consacrato il suo ruolo di motore del cambiamento in Italia e in Europa, a meno di un secolo di distanza dall’invenzione della pila da parte di Alessandro Volta. Da allora, – per oltre 130 anni – , innovazione, tecnologia e ricerca guidano lo sviluppo di Edison, contribuendo alla trasformazione del mercato dell’energia e al progresso della società“.
All’analisi dei nuovi materiali per la produzione di energia elettrica fotovoltaica sarà dedicato lo studio di Giulia Grancini che riceve oggi la “Borsa di Studio Edison” che premia e incoraggia gli studi di giovani ricercatori nel campo della fisica. Grazie alla Borsa di Studio Edison, la dottoressa Grancini potrà approfondire le sue ricerche al nuovo centro di Sion dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne.
Il Premio EPS-Edison-Volta raccoglie l’eredità del Premio per la Fisica Francesco Somaini che, istituito nel 1953 in onore del fisico comasco Alessandro Volta, è uno dei riconoscimenti più prestigiosi della fisica. Nel 2012 Edison, insieme al centro di Cultura Scientifica Alessandro Volta di Como (ora Fondazione Alessandro Volta) e alla European Physical Society, ha deciso di dare una dimensione europea al premio e di proseguirne la tradizione. Il riconoscimento ha cadenza biennale e quest’anno ha previsto un’assegnazione straordinaria in occasione dell’Expo e dell’Anno internazionale della Luce.
Il Simposio “Luce e Innovazione” si inserisce in Edison Open 4EXPO con cui la società energetica apre le porte alle menti più brillanti di questo secolo per costruire insieme un Charter dell’Innovazione da lasciare come eredità al nostro Paese e alle sue istituzioni dopo l’Esposizione Universale. Premi Nobel, economisti prestigiosi, scienziati, i più noti opinionisti, artisti italiani ed internazionali, ma soprattutto giovani ricercatori, startupper e maker si confrontano durante i 6 mesi di Expo nella sede storica di Foro Bonaparte, all’Edison Open Garden Triennale e alla Rotonda della Besana per costruire insieme il dopo Expo 2015.