Raid tra la folla . Nonostante l’attentato sia stato portato a termine sotto gli occhi di centinaia di testimoni, gli inquirenti si sono scontrati ancora una volta con il solito muro d’omertÃ
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Francesco Minunni, pregiudicato trentenne, è stato colpito a Casoria da tre proiettili alle gambe, e da un quarto all’avambraccio. E’ stato gambizzato nel pomeriggio, mentre passeggiava tra una folla di gente. L’uomo, pregiudicato per spaccio di droga, è stato sorpreso dai sicari mentre si trovava all’angolo tra via Pio II e via Ferrara. Questi, incuranti della presenza di diverse decine di persone, con una rapida e spericolata manovra della motocicletta hanno affiancato il pregiudicato, e svuotato l’intero caricatore contro Minunni. Questi è stramazzato a terra in una pozza di sangue, mentre i tanti passanti scappavano a destra ed a manca, cercando rifugi e ripari improvvisati. I killer, con il volto coperto dai caschi integrali, hanno lanciato a grande velocità il loro mezzo, rischiando pericolosamente di investire decine di persone, che continuavano a scappare. I due sono spariti in una manciata di secondi, senza lasciare nessuna traccia. Il pregiudicato è stato poi trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, dove è stato sottoposto ad una serie di accertamenti. Le sue condizioni non sono gravi: nessun proiettile ha leso organi vitali, anche se i sanitari hanno optato per il ricovero, per ulteriori indagini mediche. Sul posto i carabinieri hanno trovato alcune ogive, probabilmente residui dell’attentato, che sono state inviate al laboratorio della sezione balistica per essere confrontate con l’archivio locale, per accertare se siano state sparate con un’arma già nota agli inquirenti. Gli investigatori hanno anche ascoltato per diverse ore il ferito, che però non ha saputo chiarire ai militari dell’Arma i motivi che sono alla base di quello che i carabinieri considerano una vera e propria spedizione punitiva. E nonostante l’attentato sia stato portato a termine sotto gli occhi di centinaia di testimoni, gli inquirenti si sono scontrati ancora una volta con il ben noto muro d’omertà . Secondo i carabinieri, la “gambizzazione†di Minunni sarebbe stata decisa per questioni d’affari collegate al mondo degli spacciatori e dei trafficanti di droga della vicina piazza di spaccio di San Pietro a Patierno.