Per mancanza dell’emanazione del decreto attuativo, slitta al 30 giugno 2015 l’obbligo per tutti gli studi professionali di predisporre i pagamenti tracciati mediante l’utilizzo del pos (Point of Sale), per ricevere i pagamenti dai clienti per importi superiori a 30 euro. L’ABI chiede più vigilanza sui pagamenti elettronici e incentivi economici per limitare l’uso del contante.
La misura per professionisti, valida anche per i commercianti, è stata prevista con la pubblicazione e l’entrata in vigore del decreto sviluppo bis in Gazzetta Ufficiale avvenuta nel dicembre 2012, con l’obiettivo di aumentare l’utilizzo di moneta elettronica e contrastare così l’evasione fiscale mediante la tracciabilità dei pagamenti tramite carta di credito, bancomat o carte ricaricabili.
Il dlgs 231/2007, poi, secondo quanto disposto dalla normativa antiriciclaggio, aveva fatto divieto di effettuare qualsiasi pagamento in contante al di sopra di 999,99 euro e di rilasciare titoli al portatore per somme maggiori o uguali a 1.000 euro.
In base a tale decreto, quindi, entro il 30 giugno 2015, tutti i professionisti con fatturato sotto ai 200 mila euro dovranno dotarsi nei propri studi di pos, ossia del dispositivo elettronico fornito dalla banca o dalla posta, per i pagamenti elettronici dei propri clienti superiori ai 30 euro. Dal 28 marzo 2014 l’obbligo già persisteva per quei professionisti che avevano fatturato nell’anno precedente al pagamento almeno 200 mila euro.
Ciò faciliterà il compito dell’Agenzia delle Entrate di verificare mediante strumenti diversi dallo Spesometro al redditometro, i controlli fiscali sui conti correnti sia dei professionisti che dei privati. Il pos obbligatorio scatterà anche per i commercianti e riguarderà non solo i negozianti che vendono merci all’interno di locali ma si applicherà indistintamente a chiunque effettui “attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi” (grandi centri commerciali, piccoli negozi, tabacchi, giornalai etc..). Gli effetti collaterali non mancheranno: i professionisti, ad esempio, dovranno bilanciare il costo dei Pos con parcelle più alte. Sulla necessità di incentivare con adeguate misure le partite iva che offriranno questo servizio Gianfranco Torriero, direttore Abi, ha commentato: ”potrebbero essere utili forme di detrazioni fiscali a fronte di documentate spese con strumenti di pagamento diversi dal contante o la riduzione dell’imposta di bollo sull’estratto conto della carta. Il tutto insistendo sulla trasparenza dei prodotti e sulla semplicità di utilizzo”.