Come sarà la popolazione italiana nei prossimi decenni secondo l’Istat? L’ultimo rapporto dell’Istituto di Statistica su popolazione e famiglia ci restituisce una previsione dai contorni decisi.
Nonostante, infatti, gli ampi margini di incertezza che dominano i nostri tempi, difficilmente si potrà verificare un’inversione della tendenza registrata.
All’interno del rapporto Istat possiamo individuare tre grandi temi: decrescita della popolazione italiana, progressivo invecchiamento della popolazione, una mutata composizione della famiglia.
Popolazione italiana nei numeri dell’Istat
Quanti saremo in Italia nei prossimi decenni? Sulla base della tendenza registrata negli ultimi otto anni e prendendo a riferimento i dati del 2022, il nostro Paese è destinato a spopolarsi da Nord a Sud.
Prendendo come orizzonte il breve termine, si passerà dai 59 milioni al 1° gennaio 2022 a 58,1 milioni nel 2030, con un tasso di variazione medio annuo pari al -2‰.
Considerando il medio termine, la diminuzione della popolazione sarebbe più accentuata: da 58,1 milioni del 2030 a 54,4 milioni del 2050 con un tasso di variazione medio annuo pari al -3,3‰.
Passando, infine, al lungo termine, dal 2050 al 2080 è prevista una decrescita media annua del 5,7‰ che porterà a un’assenza di ulteriori 8,5 milioni di persone. Se questa ipotesi dovesse avverarsi, nel 2080, la popolazione totale ammonterà a 45,8 milioni, con una perdita di 13,2 milioni di residenti rispetto a oggi.
Il progressivo spopolamento interesserà tutto il territorio nazionale anche se con le dovute differenze. Al Nord si registrerà un incremento dello 0,3‰ annuo fino al 2030, al Centro un decremento dell’1,6‰, al Sud un calo del 5,5‰. Il calo risulta irreversibile.
Italia sempre più Paese di anziani
La struttura della popolazione italiana è dovuta essenzialmente all’incrocio tra l’aumento della longevità e un tasso di fertilità sempre più basso. Particolarità che rende l’Italia uno dei Paesi più “anziani” al mondo.
Attualmente la popolazione italiana presenta la seguente composizione: il 12,7% degli individui ha fino a 14 anni di età; il 63,5% tra 15 e 64 anni; il 23,8% dai 65 anni di età in su. L’età media, invece, si attesta sui 46,2 anni. In base a questi numeri è facile ipotizzare che il processo di invecchiamento della popolazione si amplificherà.
Nel 2050 le persone della fascia d’età dai 65 anni in su potrebbe rappresentare il 34,5% del totale mentre la fascia d’età 0-14 anni potrebbe rappresentare l’11,2% della popolazione totale. Una presenza così numerosa di persone anziane nei prossimi anni sarà una conseguenza del baby boom registrato negli anni Sessanta e Settanta. Al tempo stesso si verificherà una notevole diminuzione della popolazione in età lavorativa.
La famiglia italiana fra trent’anni
Che forma avrà la famiglia nei prossimi decenni? Iniziamo col dire che nel giro di vent’anni è previsto un aumento di oltre 850mila famiglie. Dalle 25,3 milioni del 2022 si passerà alle 26,2 milioni del 2042 (+3,4%). Saranno famiglie sempre più piccole il cui numero medio scenderà dalle attuali 2,32, persone alle 2,13.
L’aumento delle famiglie sarà un effetto della crescita delle famiglie senza nuclei che saliranno da 9 a 10,6 milioni. Nel 2042, questo tipo di famiglia contraddistinto dall’assenza di una relazione che possa essere di coppia o genitore-figlio, potrebbe rappresentare il 40% delle famiglie totali.
Le famiglie con almeno un nucleo, invece, diminuiranno di più del 4%. Se oggi rappresentano il 64,3% del totale (sono infatti 16,3 milioni), nel 2042 rappresenteranno il 59,5% del totale, scenderanno, cioè, a 15,6 milioni.
L’aumento delle prospettive di vita porterà a un invecchiamento della popolazione; se a questo si aggiungono il calo della natalità e l’aumento dell’instabilità coniugale, si avranno sempre più persone anziane sole.
In copertina foto di CHUTTERSNAP su Unsplash