19 anni fa in un’arena adibita ai concerti sita nei pressi dell’alfa romeo di Pomigliano, artisti su artisti si alternavano nelle loro esibizioni jazz: era la prima edizione del Pomigliano Jazz Festival che registrò tra gli ospiti Candy Dulfer e Herbie Hancok.
Nel tempo il Festival ha subito diverse trasformazioni, conservando però sempre la capacità di attirare un nutrito pubblico di appassionati di musica: e così, per la 20esima edizione, l’attesissimo Festival porta in campo nuovamente la formula itinerante.
Nel tempo il Festival ha subito diverse trasformazioni, conservando però sempre la capacità di attirare un nutrito pubblico di appassionati di musica: e così, per la 20esima edizione, l’attesissimo Festival porta in campo nuovamente la formula itinerante.
Da sabato 29 agosto a domenica 13 settembre, sotto la direzione di Onofrio Piccolo, la rassegna vedrà il susseguirsi di concerti sul Vesuvio, a Pomigliano d’Arco, Casoria, Ottaviano, Pollena, Somma Vesuviana, Sant’Anastasia e Avella. La valorizzazione turistica della regione è l’intento principale di quello che ormai si è ampiamente rivelato un appuntamento vincente soprattutto laddove gli organizzatori si pongono come obiettivi l’aggregazione che si sposa con la divulgazione e la parità d’accesso all’arte e alla cultura. Non è un caso infatti che oltre alle esibizioni musicali, vi siano tutta una serie di itinerari turistici ed enogastronomici tra i luoghi del Festival.
Tra concerti a 1.300 metri d’altezza alla luce del crepuscolo e viaggi musicali nella poetica pianistica, passando dal Quartetto AfroCubano all’Orchestra Napoletana di Jazz, arriveremo al finale al quale quest’anno è destinato il momento che più di ogni altro sta suscitando grandi attesa e fermento. Ad Avella, presso l’Anfiteatro Romano, ci sarà infatti la gran chiusura con la tappa del tour “If you don’t go crazy, you are not normal” di Goran Bregovic, musicista bosniaco conosciutissimo ed acclamato a livello mondiale per la sue inconfondibili sonorità. La musica di Bregovic deriva da temi zigani e slavi meridionali ed è il risultato della fusione della tradizionale musica polifonica popolare dei Balcani con le bande di ottoni e il tango. Ad accompagnarlo la sua festosissima band, la Wedding and Funeral Orchestra, composta da Ludmila Radkova Trajkova e Daniela Radkova Aleksandrova (voci), Muharem Redzepi (goc e voce), Bokan Stankovic (tromba), Dragic Velickovic (tromba), Stojan Dimov (sax e clarinetto), Aleksander Rajkovic (trombone e glockenspiel), Milos Mihajlovic (trombone).
Trovate il programma completo dei concerti qui: http://www.pomiglianojazz.com/programma-2015/
Il programma dei tour guidati è invece consultabile qui: http://www.pomiglianojazz.com/itinerari-2015/