Alla fine la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso ottobre è diventata legge. Da ora in poi in Polonia si può abortire volontariamente solo in pochi specifici casi. Non sono valse a nulla le proteste di piazza (erano anni che in Polonia non si vedevano così tante persone in strada) e delle organizzazioni femminili. La legge approvata dalla Polonia che vieta l’aborto è una delle più restrittive d’Europa. E con il termine Europa non si intende solo una connotazione geografica.
La legge che vieta l’aborto in Polonia
La questione dell’aborto è molto delicata e non vogliamo qui stare a schierarci pro o contro ma fare una semplice riflessione sulle modalità con le quali sta agendo il governo polacco. Lo scorso ottobre la Corte Costituzionale, con una sua sentenza, aveva stabilito che l’aborto eseguito in caso di gravi malformazioni del feto ledeva quella parte della costituzione polacca nella quale si sancisce la tutela da parte dello Stato della vita. Pertanto aveva stabilito il divieto di praticare l’interruzione di gravidanza in questi casi. Gli altri tre casi nei quali l’aborto volontario era considerato legale erano lo stupro, l’incesto o un grave rischio per la salute della donna. La notizia della sentenza aveva provocato una forte ondata di protesta come non si vedeva da anni. Protesta che sembrava aver indotto la Corte a rivedere la sua decisione poi il 27 gennaio il governo ha annunciato l’immediata pubblicazione della norma in Gazzetta Ufficiale.
Continuano le proteste
Alla notizia l’associazionismo femminista è tornato in piazza sostenuto anche dalla comunità LGBT+. Cartelli con il fulmine rosso (simbolo del più grande movimento femminista polacco Stajk Kobiet – Lo sciopero delle donne) si sono mescolate con bandiere tricolore. Inutile dire che con questa nuova legge i rischi per la salute delle donne aumenteranno. Aumenterà il numero degli aborti clandestini e aumenteranno i viaggi nei Paesi limitrofi dove l’aborto è legale. Nel 2019, infatti, la stragrande maggioranza degli aborti volontari era stata praticata per malformazione del feto.
E l’Europa?
Dicevamo che attualmente la legge sull’aborto polacca è la più restrittiva in Europa. La Polonia, come anche l’Ungheria, sta rappresentando una fonte di grande imbarazzo per le istituzioni comunitarie. La destra estremista appoggiata dalla chiesa ultra cattolica sta procedendo da anni con una propaganda tesa a cancellare i diritti fondamentali degli esseri umani. In Polonia la comunità omosessuale è perseguitata come in nessun altro Paese. Qui si va abbondantemente oltre i credo politici, si perpetra la costante attuazione nella dittatura, dell’autoritarismo e del nazionalismo. Quanto ha tutto ciò a che fare con l’idea di Europa? Ma soprattutto come pensano le istituzioni europee di risolvere questo debug interno?