Quando sentiamo che la Polonia sta negando l’aborto alle donne ucraine vittime di violenza le domande che ci vengono in mente sono tante. Stiamo davvero aiutando questo popolo contro il suo aggressore? Che posto hanno i diritti delle donne in questo quadro? Soprattutto, che Europa stiamo costruendo? Nella lista degli orrori di una guerra, tra le bombe cadute su obiettivi civili, la difficoltà nell’aprire corridoi umanitari, va messa anche la violenza sessuale perpetrata dai soldati aggressori sulle donne del luogo. Un rituale che abbiamo visto in tutte le guerre e quella in Ucraina non fa eccezione. A questa tragedia nella tragedia se ne aggiunge una terza che è l’impossibilità di abortire per le donne che si sono rifugiate in Polonia.
La legge più restrittiva in Europa
Abbiamo già avuto modo su queste pagine di illustrare la legge sull’aborto che vige in Polonia: una delle più restrittive in Europa. Nel Paese di papa Woitila, l’aborto è illegale in tutti casi tranne quando sono riconosciute gravi malformazione del feto, quando la salute della donna è in pericolo e in caso di stupro o incesto. Questi due ultimi casi devono essere dimostrati in un’aula di tribunale e l’autorizzazione deve essere data da un magistrato. Il tutto entro la dodicesima settimana. Nella realtà, quindi, non viene praticato quasi mai. Le disposizioni, al momento, non vengono modificate per le donne ucraine che sono approdate in Polonia in fuga dalla guerra.
La Polonia che rifiuta l’aborto alle donne ucraine
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, la Polonia è il Paese europeo che più di tutti ha accolto i profughi scappati dalla guerra. Quasi tre milioni in due mesi. Per lo più donne e bambini e tra queste molte donne incinte in conseguenza delle violenze subite. Uscite dall’incubo dei bombardamenti si ritrovano in un altro incubo: quello di vedersi negato l’aborto. Tecnicamente sarebbe possibile abortire essendo vittime di stupro, come dicevamo prima, ma come fanno a dimostrarlo? In più, molte di loro sarebbero state contattate dall’Associazione “Vita e famiglia” che avrebbero cercate di dissuaderle. Per fortuna c’è il contraltare delle associazioni per i diritti delle donne che stanno denunciando la situazione in Polonia mentre i medici più temerari stanno prescrivendo la pillola abortiva di nascosto.
Quale Europa
Una situazione inconciliabile con la Convenzione di Istanbul sui diritti delle donne, documento che la Polonia ha sottoscritto ma che minaccia continuamente di abbandonare. E l’abbandono della Convenzione sarebbe inconciliabile con lo status di Paese aderente all’Unione europea. Dobbiamo prendere atto che l’Europa ha seri problemi con una larga frangia che viene da Est, che con i suoi ideali di destra sta rinnegando la sua vera natura. A breve, con molta probabilità, anche l’Ucraina entrerà a far parte dell’Unione europea. Un ulteriore Paese posizionato politicamente a destra.