Crisi sta sempre più divetando sinonimo di minori spese sociali e contrazione dei servizi a beneficio delle classi sociali più svantaggiate. In regione Campania assessore al ramo e presidente della giunta hanno voluto illustrare alcuni “numeri” realizzati nelle politiche sociali regionali, nonostante le difficoltà nazionali.
In totale ci saranno 121 asili nido del piano straordinario che attiveranno 4800 posti.
I 20 asili già aperti e funzionanti in Campania si trovano nei seguenti comuni: Lioni (AV); Liveri, San Paolo Belsito, Castellamare di Stabia, 5 a Napoli città, Acerno, Sala Consilina, Scala, Cava dei Tirreni, Atena Lucana, 3 a Salerno città, Baronissi, Battipaglia, Fisciano.
Già partiti dallo scorso settembre anche tutti i nuovi 65 ‘servizi integrati’ per l’infanzia (2100 posti attivati) finanziati dalla Regione sul territorio della Campania con oltre 12 milioni di euro.
In particolare le tipologie di servizi integrativi finanziati sono: Baby trasporto sociale, Baby Sitting, Campo Estivo, Educatrice domiciliare, Ludo bus, Ludoteca Prima infanzia, Centro prima infanzia, Mamma accogliente, Pre e Post accoglienza, Voucher per posti in nidi comunali, Voucher per servizi di cura.
Entro il 2015 saranno pronti nelle cinque province della Campania altri 101 nuovi asili nido destinati alla prima infanzia (0-36 mesi), che si aggiungeranno ai 20 già in funzione.
Per sostenerne il funzionamento, la Giunta ha programmato ulteriori 17 milioni, di cui 10 milioni destinati alla gestione di tutte le strutture.
Le altre somme saranno invece destinate al sostegno economico di nuclei familiari con a carico persone non autosufficienti (6 milioni) e al Terzo Settore per le azioni di supporto ai servizi domiciliari.
“Una regione che cresce sull’infanzia ed è vicina concretamente alla mamme, alle famiglie che hanno bisogno di sostegno, assistenza e formazione per i più piccoli. In questi anni sono state infatti le famiglie, soprattutto da noi ed al Sud, a sostituirsi allo Stato. Sono state le famiglie, che non possiamo lasciare più sole, a costruire welfare perché avevamo poche strutture.Invertiamo la rotta anche grazie alla collaborazione con i comuni”, ha dichiarata il presidente Caldoro.