Gli ambasciatori presso l’UE hanno approvato, a nome del Consiglio, un mandato per i negoziati su una proposta di modifica del codice dei visti. Sulla base di tale mandato, la presidenza del Consiglio avvierà negoziati con il Parlamento europeo una volta che quest’ultimo avrà adottato la sua posizione.
“Per gestire efficacemente la migrazione occorre anche essere in grado di rimpatriare chi non ha diritto di soggiorno. Le nuove norme del codice dei visti forniranno un altro strumento per rispondere ai paesi terzi che non sono disposti a riaccogliere i propri cittadini” ha dichiarato Valentin Radev, ministro dell’interno della Bulgaria.
Il regolamento aggiornato modernizzerà la politica dell’UE in materia di visti, consentirà di potenziare la sicurezza e arricchirà gli strumenti a disposizione per rispondere alle sfide migratorie.
Condizioni migliori per i viaggiatori in regola
Il regolamento garantirà procedure più rapide e chiare per i viaggiatori in regola, in particolare:
- consentendo di presentare le domande da 6 mesi a 15 giorni prima del viaggio
- prevedendo la possibilità di compilare e firmare il modulo di domanda per via elettronica
- definendo con maggiore chiarezza lo Stato membro competente per l’esame della domanda quando il viaggio previsto concerne più Stati membri
- introducendo un metodo armonizzato per il rilascio dei visti per ingressi multipli ai viaggiatori in regola con pregressa esperienza positiva sotto il profilo dei visti per un periodo in graduale aumento da 1 a 5 anni
Copertura dei costi del trattamento
Per migliorare la capacità degli Stati membri di coprire i costi del trattamento dei visti senza creare un deterrente per i richiedenti, i diritti per i visti saranno aumentati a 80 EUR. Il regolamento introduce inoltre un meccanismo per valutare ogni tre anni la necessità di rivedere l’importo dei diritti per i visti.
Migliore cooperazione in materia di riammissione dei migranti irregolari
Il regolamento vuole anche contribuire a migliorare la cooperazione con i paesi terzi in materia di riammissione. Introdurrà un nuovo meccanismo per utilizzare la politica dei visti come leva per la riammissione, cui ricorrere quando i paesi terzi non coopereranno con gli Stati membri per la riammissione dei migranti irregolari.
La Commissione valuterà periodicamente la cooperazione con i paesi terzi in materia di riammissione. Se un paese non collabora, la Commissione suggerirà al Consiglio di adottare una decisione di esecuzione che applica specifiche misure restrittive in materia di visti per quanto riguarda trattamento e diritti per i visti.