Che strano Paese è l’Italia, da culla del diritto e dell’arte a Patria di figuri fra i più improbabili e truffaldini. Un’Italia trasformata dalla classe politica attuale, trasversalmente, insipida, egoista, qualunquista e dedita solo al triste tornaconto personale, che solo ora si desta e decide che: ora basta! Gli sprechi di denaro pubblico effettuati attraverso soldi elargiti a piene mani a  gruppi regionali, provinciali, comunali e benefit e rimborsi non saranno più possibili. La scure si abbatte e tutte le istituzioni periferiche dovranno adeguarsi
Tagli dal cinquanta al novanta per cento vengono gloriosamente sbandierati ai quattro venti e ci si auto-esalta (!?). Certo che ci vuole una bella faccia tosta. Sì, una di quelle facce bronzee che si ritrovano nelle chiese e nelle sagrestie in ogni dove in questo Paese. No, non stiamo dicendo che siamo contro i tagli, anzi ben vengano. Solo, per favore, non continuate a prenderci per i fondelli.
Questa classe politica di nominati-non-eletti ha occupato ogni centimetro quadrato di potere potesse esserci disponibile; si è aumentata prebende a iosa e di ogni tipo: auto blu, portaborse, rimborsi chilometrici e diarie improbabili all’insegna del tutto gratis tanto paga pantalone.
Questa stessa classe politica  ora si cosparge il capo di cenere e vorrebbe venire a Canossa con fare contrito, in realtà al contempo saccente e furbetto. Si taglia, quindi, quello che le cronache hanno fatto sapere a tutti, ma che tutti già sapevano abbondantemente.
Questa classe politica si è resa conto di essere riuscita a spingersi anche più in basso di quanto venne a galla in Tangentopoli. Il putrido marciume accumulato l’ha quasi fatta annegare nello sterco che ha prodotto e, ora, per salvare il prezioso deretano, i topi cominciano a saltare dalla nave in fase di colata a picco.
A livello locale e regionale ci sarà una strage annunciata, gattopardesca e tutta italiana s’intende.
Codificata anche la levata di scudi da coloro che saranno colpiti (presidenti, assessori, consiglieri, capigruppo).
In realtà , gli insopportabili privilegi e bonus che si è auto-attribuita questa classe politica negli anni non sono sfiorati neppure: a partire dagli stipendi da nababbi di onorevoli e senatori a finire ai doppi, tripli, quadrupli stipendi di premier, ministri, sottosegretari e finanche ai lauti compensi perfino dei commessi parlamentari.
Allora si dia il via alla querelle. Accomodiamoci in poltrona che lo spettacolo sta per iniziare e alla fine poi tanto torneremo tutti a casa contenti come prima.
Gianni Tortoriello