Poche riviste hanno lasciato un’impronta tanto audace quanto la rivista italiana “Playmen”. Nata negli anni ’70, Playmen ha sfidato le convenzioni dell’epoca e osato parlare di temi che facevano arrossire la società italiana. La rivista ha incarnato uno stile di vita spensierato e disinibito che ha catturato l’immaginazione di molti; ha promosso una visione della vita che metteva in primo piano il divertimento, l’avventura e il piacere; ha contribuito a definire cosa significasse essere un uomo moderno nell’Italia a partire dagli anni ’60 e ’70, in un periodo in cui la società stava attraversando profondi cambiamenti. Con un mix di audacia e ironia, questa rivista ha lasciato un segno indelebile nella storia della comunicazione e del divertimento.
30 anni e più di copertine patinate
Playmen vide la luce nel 1967 grazie a un’idea di Adelina Tattilo. Ispirata all’omologo Playboy americano, ben presto ne superò la fama. Sulle copertine apparivano sempre belle donne nude ma in pose meno esposte rispetto all’omologo statunitense. Era un cocktail di articoli, fotografia glamour, fumetti umoristici e reportage leggermente scandalosi. La rivista era audace, divertente e sfacciata, e rapidamente si guadagnò una base di fan affezionati. Affezionati ben lieti di acquistare la loro copia a poche ore dall’uscita, prima che la magistratura ne ordinasse il ritiro. Nei primi anni di uscita, infatti, Playmen fu letteralmente inseguita dalla censura.
Tuttavia “Playmen” non si limitava a immagini di donne attraenti. Presentava anche articoli ironici e irriverenti su temi sociali e politici. I suoi editoriali satirici e le vignette umoristiche affrontavano questioni scottanti con un pizzico di sarcasmo. Era un approccio unico che spesso faceva infuriare alcuni e divertiva molti altri.
Il ruolo sociale della rivista Playmen
Sebbene “Playmen” fosse principalmente una rivista di intrattenimento, ha svolto un ruolo importante nel contesto sociale italiano dell’epoca. Mentre alcuni critici consideravano la rivista volgare e sessista, altri la vedevano come uno specchio della società in rapida evoluzione.
La rivista ha affrontato apertamente temi come la sessualità, la politica e la cultura pop, offrendo una prospettiva alternativa ai canoni sociali dell’epoca. Era una voce pericolosa e provocatoria in un’Italia che stava cercando di capire chi voleva essere.
La rivista ha avuto un’importante influenza sulla cultura italiana, dimostrando che l’ironia e la provocazione potevano coesistere con la critica sociale. “Playmen” ha aperto la strada per molte altre pubblicazioni satiriche in Italia, contribuendo a cambiare il modo in cui i media trattavano i temi controversi.
Le donne di Playmen
Mentre molte riviste maschili dell’epoca ritraevano le donne come oggetti sessuali, “Playmen” ha scelto una strada diversa. Le donne erano spesso raffigurate come figure assertive e indipendenti, e la rivista ha trattato argomenti legati all’emancipazione femminile. Questo approccio pionieristico ha contribuito a sfidare gli stereotipi di genere e a spingere avanti il dibattito sulla sessualità e l’uguaglianza.
Non a caso le sue copertine divennero il trampolino di lancio per molte giovani artiste, da Patty Pravo a Ornella Muti, da Brigitte Bardot ad Amanda Lear. Aiutò anche molte artiste messe all’angolo a tornare sulla cresta dell’onda.