L’Europa è pronta a lanciare la sua prossima grande missione spaziale: PLATO, acronimo di PLAnetary Transits and Oscillations of stars. Il satellite, previsto per il lancio a fine 2026, avrà un obiettivo ambizioso: scoprire e caratterizzare esopianeti rocciosi simili alla Terra in orbita attorno a stelle simili al Sole.
La caccia ai gemelli della Terra
La scoperta di migliaia di esopianeti negli ultimi decenni ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo. Tra questi, alcuni si trovano nella cosiddetta “zona abitabile” delle loro stelle, dove le condizioni potrebbero permettere la presenza di acqua liquida e, quindi, di vita. Tuttavia, la maggior parte di questi pianeti sono giganti gassosi simili a Giove. PLATO si concentrerà sulla ricerca di pianeti rocciosi di dimensioni simili alla Terra all’interno di queste zone abitabili.
Come funziona PLATO
Per raggiungere il suo obiettivo, PLATO utilizzerà una serie di innovative tecnologie. 24 telecamere ad alta precisione monitoreranno continuamente un campione di stelle, osservando i cali di luminosità causati dal passaggio di un pianeta davanti alla sua stella (metodo del transito).
Un’astronave all’avanguardia
PLATO sarà posizionato nel punto Lagrangiano L2, a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Questo punto offre una posizione stabile e priva di interferenze dalla luce solare. La navicella spaziale sarà dotata di un sistema di protezione solare di grandi dimensioni e di un sofisticato sistema di raffreddamento per mantenere i suoi strumenti alla temperatura ottimale.
Un’impresa internazionale
PLATO è una vera e propria impresa internazionale, guidata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con il contributo di 26 nazioni. La costruzione del satellite è in corso anche in diverse aziende europee, e il lancio avverrà a bordo di un razzo Ariane 6 dallo spazioporto di Kourou in Guyana francese.
Un futuro pieno di scoperte
La missione PLATO è destinata a rivoluzionare la nostra conoscenza dei sistemi planetari e a farci compiere soprattutto un passo avanti nella ricerca di una seconda Terra. La scoperta di un pianeta simile al nostro in orbita attorno ad una stella simile al Sole sarebbe soprattutto una pietra miliare nella storia dell’umanità e aprirebbe nuove e affascinanti possibilità per la futura esplorazione spaziale.
Oltre la caccia agli esopianeti
PLATO non si limiterà a cercare nuovi mondi. Le sue osservazioni forniranno anche informazioni preziose sulle stelle che ospitano questi pianeti, permettendoci di studiare la loro evoluzione e la loro relazione con i sistemi planetari che le circondano.
Un’eredità per il futuro
I dati raccolti da PLATO saranno utilizzati da una vasta comunità di scienziati per decenni a venire, ponendo le basi anche per future missioni spaziali dedicate allo studio di esopianeti e alla ricerca di vita extraterrestre. La missione PLATO rappresenta un investimento nel futuro dell’umanità e un passo fondamentale verso la comprensione del nostro posto nell’universo.
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