Qualche giorno fa uno chef svedese, Stellan Johansson, ha pubblicato su facebook la sua ultima invenzione gastronomica: la pizza al kiwi. Non ci è voluto molto perché il popolo del social rispondesse postando i propri commenti. Curiosità e sdegno si sono equamente alternati nei confronti di questo chef che secondo alcuni ha fatto un esperimento coraggioso, secondo altri un vero oltraggio al gusto. Fatto sta che la moda della fruit pizza in Italia stenta a decollare mentre inizia a essere apprezzata nel resto del mondo.
L’arte della pizza patrimonio dell’umanità
La pizza è il cibo tra i più consumati e celebrati in tutto il mondo. Sarà per la semplicità degli ingredienti, per la praticità con la quale si consuma, sarà che la sua arte è patrimonio dell’Unesco. Intorno al nome pizza c’è tutto un mondo: la selezione delle farine variamente mixate, l’attenzione alla lievitazione, le numerose declinazioni in chiave gourmet, salutista, gluten free, paleo, con ingredienti tipici regionali. Da qualche tempo, poi, è possibile gustare anche la pizza in versione dolce, condita con nutella e zucchero a velo. L’ultima frontiera dell’arte pizzaiola, però, si chiama fruit pizza. I più tradizionalisti avranno storto il naso al solo sentire pizza all’ananas e, nonostante le numerose critiche, la sperimentazione continua con la nuova pizza al kiwi.
Dalla Svezia con coraggio
Beh sì, ci vuole coraggio, oltre che una bella inventiva, per mettere del kiwi su una pizza margherita al prosciutto cotto. È quello che hanno commentato quanti hanno letto il post dello chef Stellan Johanson per celebrare la sua innovazione. Molti si sono detti curiosi di provarla ma altri hanno riversato una pioggia di insulti sullo sprovveduto chef. La sua colpa sarebbe stata di addentrarsi in un campo minato come quello della pizza fruit. Il poverino ha raccontato che l’ispirazione gli è venuta grazie a un regalo del fratello e di aver ricevuto addirittura minacce di morte da parte di alcuni commentatori italiani.
Italia patria della pizza
In tutto il mondo si mangia la pizza, eppure l’Italia resta la sua patria. Il Paese in cui si mangia la pizza più buona, l’ombelico del mondo dal quale partono le nuove regole. La versatilità di questo piatto, buono da gustare comodamente seduti in pizzeria o anche per strada in una veloce pausa pranzo, ha ispirato gustose varianti arricchite dai prodotti dop e igp che può vantare il territorio italiano. Ma la fruit pizza no, proprio non rientra né nella tradizione dell’arte pizzaiola italiana, né nei progetti di innovazione che vogliono rinnovare un grande classico. È facile intuire come nel Belpaese questa nuova invenzione della pizza al kiwi non avrà un grande seguito.