Gli anelli principali di Saturno, insieme con le sue lune, sono molto più luminosi della maggior parte delle stelle che la fotocamera di Cassini inquadra. Come risultato, sono necessari tempi molto più brevi di esposizione (10 millisecondi, in questo caso) per produrre un’immagine e non saturare l’obiettivo.
Una esposizione più lunga sarebbe necessario per catturare le stelle in lontananza, cosa che Cassini ha fatto in molte occasioni, soprattutto quando la luna inquadrata è in eclissi e appare più scura del normale come in questa immagine di Encelado.
Le lune Dione ed Epimeteo, rispettivamente di rispettivamente del diametro di 1123 e 113 chilometri appaio al di sopra degli anelli, rispettivament a sinistra e a destra (foto in alto).
La missione Cassini è un progetto di cooperazione della NASA, l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e l’Agenzia Spaziale Italiana. Il Jet Propulsion Laboratory, una divisione del California Institute of Technology di Pasadena, gestisce la missione per lo Science Mission Directorate della NASA, a Washington. L’orbiter Cassini e le sue due macchine fotografiche a bordo sono stati progettati, sviluppati e assemblati al JPL. Il centro operativo di imaging ha sede presso lo Space Science Institute di Boulder, in Colorado.