(Adnkronos) – “Per 10 anni sono stato il re degli uomini, ma solo in voce… Poi tornavo a casa e scoprivo che a comandare era mia moglie… Ma per 10 anni ho avuto la soddisfazione di essere stato Aragorn figlio di Arathorn e non Pinuccio fijo de Armandino”. A confessarlo è Pino Insegno – doppiatore del personaggio di Aragorn interpretato da Viggo Mortensen nel film ‘Il Signore degli Anelli’ – intervistato dall’AdnKronos durante la visita della mostra ‘Tolkien: uomo, professore, autore’ inaugurata alla Gnam, la Galleria nazionale di Arte moderna, dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presente anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Nel 50º anniversario della scomparsa di Tolkien, ho partecipato a diverse convention, cercando di essere più leggero rispetto ai professori che intervenivano ma non per questo più superficiale, raccontando la mia esperienza decennale nel doppiaggio di Aragorn – racconta Insegno – Quando i curatori della mostra e il ministro Sangiuliano mi hanno chiesto di partecipare con una lettura importante, con una sorta di ologramma perché certo non potrei stare qui tutti i giorni da oggi a febbraio, ho accettato di buon grado, perché Aragorn è sicuramente uno dei ‘corpi’ migliori che ho doppiato; non il più difficile perché lui è un eroe e dunque abbastanza vicino a me: non perché io sia un eroe, ma come timbro di voce”.
Ma quando ha scoperto Tolkien e il suo mondo? “Sono sincero – risponde Pino Insegno – Tolkien l’ho scoperto 24 anni fa quando ho vinto il provino per il doppiaggio di Viggo Mortensen nel ‘Signore degli Anelli’; conoscevo ovviamente la trilogia e lo Hobbit ma non avevo approfondito le letture”. (di Enzo Bonaiuto)
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