Â
Da Napoli Centrale a Gigi D’Alessio, il resoconto di una serata ricca di sfumature
Luci ed ombre sul concerto di Pino Daniele che ieri, 8 luglio, ha portato 40mila persone in Piazza del Plebiscito, a Napoli. Dopo l’odissea che ha portato il cantautore napoletano dallo Stadio S. Paolo alla piazza simbolo della città , Daniele ha intrattenuto per due ore le molte persone arrivate per ascoltare la sua musica. Una lunga carrellata di canzoni ha permesso di ripercorrere le tappe salienti della sua carriera: da “Je so pazzo†a “Vient’ ‘e terraâ€, da “’O scarrafone†a “Napul’èâ€, passando per “Yes I know my way†e “Terra miaâ€, Pino Daniele ha dato spazio ad alcuni dei suoi pezzi più belli e significativi. Per l’occasione, la band storica del cantautore, Napoli Centrale, composta da James Senese, Tony Esposito, Rino Zurzolo, Joe Amoruso e Tullio De Piscopo, si è riunita e ha dato spettacolo per più di un’prima ora, per poi dare spazio ai molti ospiti del cantautore. Tra gli altri, gli Avion Travel, che hanno cantato “Terra miaâ€, Nino D’Angelo, il fischiatissimo Gigi D’Alessio, protagonista de “’O scarrafoneâ€, Giorgia e Irene Grandi, che hanno anche collaborato con il protagonista della serata negli ultimi anni. Durante la seconda parte del concerto, inoltre, sono stati cantati alcuni dei pezzi più recenti, come, ad esempio, “Dubbi non ho†e la conclusiva “Io per leiâ€.
Lo spettacolo in piazza è stato, ovviamente, intenso. Molti, in realtà , gli aspetti discutibili: lo spostamento della location, innanzitutto, che ha indotto 8mila persone a richiedere il rimborso del biglietto. Anche la diretta Rai, condotta da Milly Carlucci, ha lasciato piuttosto a desiderare, con continue interruzioni pubblicitarie ed interventi degli ospiti, che hanno tagliato alcune delle più belle canzoni, come “Vient’ ‘e terraâ€. Anche la presenza di alcuni ospiti non è stata gradita dal pubblico, in particolar modo per quanto riguarda Gigi D’Alessio, rappresentante di una Napoli diversa da quella che segue Pino Daniele ed esponente di un genere, quello neomelodico, molto lontano dal blues delle origini e dall’interculturalità che persegue, invece, il cantautore. Anche la compresenza di politici appartenenti a schieramenti opposti non è risultata particolarmente vincente: il ministro Prestigiacomo, da una parte, ed il governatore Bassolino, sotto attacco da mesi, ormai, per il degrado crescente in cui versa la città , dall’altra.
Quello di Pino Daniele è stato un tentativo di colmare le distanze, sia a livello politico che culturale, in nome del rilancio di Napoli, che non ha riscontrato, però, un dissenso diffuso tra il pubblico. Molto apprezzata, invece, la performance musicale, soprattutto durante l’esibizione di Napoli Centrale, che ha regalato una serata di musica ad altissimo livello.