Costi azzerati per la pillola anticoncezionale: il Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha deciso di renderla gratuita per le donne di tutte le fasce d’età. La decisione segue una prassi già in vigore in diverse regioni italiane e ha già scatenato le polemiche di un ampio fronte del no. Con la stessa disposizione l’AIFA ha reso gratuita anche la Prep per la prevenzione dell’Hiv.
Pillola anticoncezionale: come funziona e per cosa si prescrive
La pillola anticoncezionale rientra tra i metodi contraccettivi da utilizzare prima del rapporto sessuale. Può essere di due tipologie: progestinica ed estroprogestinica. La prima è base di progesterone, la seconda combina entrambi gli ormoni sessuali femminili: progesterone ed estrogeni. La sua azione si svolge a più livelli: inibisce l’ovulazione agendo sull’ipofisi, addensa il muco cervicale interferendo con il passaggio degli spermatozoi, rende l’endometrio inadatto ad accogliere l’ovulo fecondato. Si assume per 21 giorni consecutivi dopo i quali si sospende per 7 giorni.
La pillola anticoncezionale può dare effetti collaterali o creare situazioni di rischio per la salute. Può, in casi rari, portare a episodi di trombosi venosa, infarto, ictus. Raramente può ridurre o addirittura azzerare la fertilità.
La pillola anticoncezionale si prescrive anche per motivi non propriamente ginecologici: per regolarizzare il ciclo mestruale, per alleviare il dolore mestruale per l’acne e l’irsutismo. In questi casi la platea di riferimento è molto giovane.
Pillola anticoncezionale: costi azzerati dall’AIFA
Lo scorso 21 aprile, il Comitato prezzi e rimborsi dell’AIFA ha deciso di far rientrare la pillola anticoncezionale nei costi sostenuti dal sistema sanitario nazionale. Potranno giovarne le donne di tutte le età e la spesa a carico del SSN sarà di circa 140 milioni l’anno. Prima di questa decisione la pillola anticoncezionale era già gratuita in diverse regioni attraverso il circuito dei consultori: Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Puglia e Provincia Autonoma di Trento. Ora la possibilità sarà estesa a tutto il territorio nazionale.
Nella stessa riunione il Cpr ha deliberato la gratuità anche della PrEP (Profilassi pre-Esposizione) tesa a prevenire l’Hiv. Tale profilassi, approvata dall’Agenzia europea del farmaco nel 2016, prevede l’assunzione di compresse di farmaci antiretrovirali, il tenofovir e la emtricitabina, prima e dopo l’esposizione al rischio di contrarre il virus dell’HIV. Seguita correttamente nei dosaggi e nelle modalità la cura ha un’efficacia del 95%. Pur non essendo raccomandata a tutti è vivamente consigliata a coloro che hanno incontri sessuali casuali non protetti, una relazione sessuale con un partner con l’Hiv, a chi condivide siringhe per iniettare droghe.
Obiettivo natalità
Se l’inserimento della PrEP in fascia A è stato salutato con reazioni più che favorevoli, non può dirsi altrettanto per la pillola anticoncezionale. Bruno Marchini, presidente di Anlaids, ha giustamente sottolineato che rendendo disponibile a tutti la profilassi contro l’Hiv si farà un enorme passo avanti nella prevenzione della malattia. Le associazioni pro famiglia e anti abortiste, invece, hanno espresso fortemente il loro no alla possibilità di rendere più accessibile alle donne la pillola anticoncezionale. La decisione, secondo queste associazioni, sarebbe discriminatoria nei confronti di quanti decidono di avere dei figli. La gratuità della pillola anticoncezionale non collimerebbe con l’obiettivo natalità posto dal governo ed è subito scontro politico. La destra al governo ha chiesto all’AIFA di rivedere questa scelta (che deve essere ancora ratificata) mentre la sinistra all’opposizione plaude a questa decisione che rafforza l’autodeterminazione delle donne.
In copertina foto di Michal Jarmoluk da Pixabay