In un contesto globale di lenta ripresa, l’Italia cresce inaspettatamente e conta per metà del prossimo anno di tornare ai livelli prepandemia. Questo il quadro tracciato dall’OCSE che ha rivisto al rialzo le sue stime sul Pil dell’Italia. Questo 2021 è caratterizzato da una crescita notevole che si frenerà leggermente nel 2022. Vediamolo nei dettagli.
Le stime al rialzo dell’OCSE sul Pil dell’Italia
Il rapporto economico fornito dall’Ocse lo scorso maggio prevedeva per l’Italia una crescita del Pil pari al 4,5% nel 2021 e al 4,4% nel 2022. Il documento datato 6 settembre, invece, aumenta le stime per quest’anno e le diminuisce per il prossimo. La previsione di crescita del Prodotto interno lordo prevista per il 2021 arriva, infatti, al 5,9% mentre per il prossimo anno scende al 4,1%. Altre previsioni riguardano il debito pubblico che, nel 2021, salirà quasi al 160% del Pil. La prudenza sulle stime che riguardano il prossimo anno sono fortemente legate all’incertezza sull’evoluzione del virus, alla campagna vaccinale in Italia e nel mondo e alla perdita di capacità imprenditoriale e di occupazione dovuta sempre alla pandemia.
Lavoro e pensioni: le raccomandazioni dell’Ocse
Per questo motivo, raccomanda l’Ocse, è necessario:
- continuare a sostenere famiglie e imprese in questo periodo di ripresa soprattutto attraverso la liquidità per evitare che si alzino ulteriormente i livelli di povertà e disoccupazione che penalizzerebbero soprattutto giovani e donne.
- La pubblica amministrazione è un altro tassello importante di crescita. E’ necessario accelerare il processo di pensionamento del personale più anziano, la cui gran parte sembra sprovvisto delle competenze necessarie, e favorire con pratiche agili l’assunzione di nuovi impiegati.
- Non mancano le raccomandazioni anche sulla riforma delle pensioni che sta per essere varata. Secondo il parere dell’Organizzazione, dovrebbero scadere sia Quota 100 che Opzione donna al fine di contenere la spesa pensionistica e ristabilire un reale equilibrio tra età pensionabile e speranza di vita. In questo contesto, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sarà un ottimo strumento per garantire le riforme e gli investimenti necessari che consolidino la ripresa post Covid.
Come va negli altri Paesi
Allargando lo sguardo oltre i confini nazionali, l’Ocse ha rilevato come la ripresa alla quale stiamo assistendo sia il frutto delle politiche attuate dai singoli Paesi nel momento più grave della pandemia. Paradossalmente, i Paesi che stanno vedendo una maggiore crescita sono quelli che hanno subito le maggiori conseguenze economiche della pandemia. Parliamo di Italia di cui abbiamo ampiamente fornito i dati, Spagna, che registrerà una ripresa del 6,8% per il 2021 e del 6,6% nel 2022, e Regno Unito che potrà contare su una ripresa del 6,7% nel 2021. La Cina crescerà dell’8,5% e l’India del 9,7%. La Germania, che nel momento più buio è riuscita a contenere i danni, vedrà una crescita del 2,9%. Il Pil globale dovrebbe avere una crescita del 5,7% nel 2021 e del 4,5% nel 2022. Una reale crescita globale, come ha sottolineato il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann, si avrà quando saranno attuate strategie concertate di investimento pubblico e di diffusione dei vaccini.
In copertina foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay