IL TARTARUGO da tastiera: Richieste sbarrate da fb per il Tartarugo, ha raggiunto il tetto massimo, così se volete incontrarlo lo trovate, da Aprile a Novembre, sulle spiagge lungo la costa da Capo Misero a Bacoli, passando per Posillipo, la magica Gaiola e fino a Sorrento. Eccolo la, infatti, all’alba, sul bagnasciuga del Lido Elena, iniziare la giornata col saluto al sole e le flessioni, poi remata e immersioni, tutto a pochi passi da Palazzo Donnanna, con a sinistra Castel dell’Ovo e in lontananza il Vesuvio, di fronte Capri…un incanto che ti toglie il fiato, ti stordisce e accende i sensi e ti fa pensare che possa bastare a risolvere, da solo, ogni cosa…”Basta ca ce sta ‘o sole, ca ce rimasto ‘o mare …” we non ce lo ricordate più, sappiamo che non funziona così e in tanti, qui, si lavora con orgoglio e serietà per cambiare le cose e restare. E lo sa anche il Tartarugo.
E mò ditemi che sfizio c’è ad essere un Tartarugo, chessò, in Val d’Aosta o nel Trentino dove giri per quasi tutto l’anno in maglione e piumino? A che serve avere un fisico da urlo se non lo puoi mostrare?
Da noi si può, il clima lo consente e il nostro ne approfitta per trascorre tutti i momenti liberi al mare col suo costumino rosso per abbronzarsi e allenarsi, dice, in realtà per mostrare i pettorali e la famosa tartaruga scolpita ma non crediate, è un tipo speciale Ciro detto, appunto, il “Tartarugo”. Vive di bellezza e cultura, tranquillo va per la sua strada verso la conoscenza e l’impegno. “Fare le cose bene e con amore” è il suo motto, qualunque sia la scelta. E lui ha scelto di curare anima e corpo. Studi, letture, poesia, mare, natura, tramonti, yoga e silenzio e magicamente tramuta tutto in lavoro, si sa “si mangia”con la cultura! Rispetta l’ambiente, è un Tartarugo vegetariano, vegano no gli pare esagerato, si muove con funicolari e metrò, ama le fermate d’Arte con antichi reperti e moderne soluzioni d’autore, un motivo d’orgoglio tra Dante, Toledo, Municipio e Stazione. Uhhh che tipo! Che barba per noi partenopei così creativamente indisciplinati, penserete. E no, non ci siamo, perché secondo voi ha raggiunto il tetto massimo di amici feisbuchiani e tiene la fila in attesa? E’ il nuovo modello dell’uomo, intellettuale e non solo “bello”!
Narciso è narciso, non si contano selfie e video delle più scultoree pose, chissà quanti sospiri sul suo profilo. Una figurina di fb che nasconde tenacia, consapevolezza e impegno dietro l’apparente frivolezza. Quel che serve per fugare ogni “monnezza”! E lo diciamo agli ex damerini manovrati dai fili, come burattini.
…ma con l’arrivo dell’inverno, da novembre a marzo, dove si rifugerà il Tartarugo, vi chiederete? Va in letargo nel suo carapace come si conface? Naaaa! Si prepara per la bella stagione tra biblioteche erudite e… palestre virili…come un spartano e godereccio, antico romano. Là lo troverete, alla Nazionale, se in punta di piedi entrerete…
Colonna sonora di sottofondo: “Summer on a solitary beach” Battiato o “Il mare” S. Bruni
Film suggerito: “Un mercoledì da leoni” J. Milius o “Il raggio verde” E. Rohmer
LA PULCE da tastiera: “Piglia, piglia, ammazza, ammazza questa pulce traditora. Che si pasce e si sollazza di cavarmi il sangue ogn’hora…”. Così cantavano gli attori della Commedia dell’Arte che di pulci se ne intendevano di sicuro… perché, diciamolo, la Pulce è sempre stata considerata un animaletto fastidioso, piccolo, inafferrabile, irrilevante e che, brrrr, ci mozzica e ci succhia il sangue a tradimento! Un antipatico parassita che vive di vita altrui… e se il Dragone di Komodo ci atterrisce, la pulce ci sgomenta e ci fa un tantino…schifo.
Per fortuna sono sempre più rare ma accade talvolta di riceverle in “regalo” dai nostri amati cani e gatti al rientro dall’abituale passeggiatina. (A me han portato le zecche…ma è un’altra storia). La Pulce, si diceva, trova il suo corrispondente in quegli amici di fb, rarissimi x carità, che ci arrivano attraverso qualcuno che magari amiamo, come il nostro cane cacacazzo, e di riflesso li accogliamo, giulivi, a braccia aperte.
Non l’avessimo mai fatto! Dopo la classica luna di miele, di rito strettamente feisbuchiano, eccole che cominciano ad approfittare di ogni occasione a loro favorevole per punzecchiarci, riprenderci, dirci cose sgradevoli travestite da sdolcinate affettuosità. Parassite anche di idee e pensieri son capaci, mentre si chatta amabilmente delle massime di Osho o dei nostri progetti, di farne un Istant-post a tua insaputa per accaparrarsene la paternità. E che è? Non si chattava mica dell’ultima scoperta sul DNA, che quella non la si va a divulgare su fb né a Porta a porta da Vespa…epperò…Vespa…Pulce…mi sa…cugini?
La signora Pulce, dunque, non è amata da nessuno e al solo apparire scatena la caccia, le resta solo il signor Pulce, triste epilogo il loro, destinati a perire dietro l’effetto dello spray o di una battuta di caccia a mani nude. Ammettiamolo amici cari …c’è un gusto perverso ad agguantarle e…schiacciarle…e ora possiamo farlo al nostro grido di guerra: “Piglia, piglia, ammazza, ammazza questa pulce traditora. Che si pasce e si sollazza di cavarmi il sangue ogn’hora….”
Brano di sottofondo: “La pulce” S. Endrigo o “La pulce d’acqua” A. Branduardi
Film suggerito: “Tutti gli uomini del presidente” A. Pakula e tutti quelli di “Spionaggio”
Libro suggerito: “Mille modi per ammazzare la pulce” Ed. Blood …esiste?
IL DRAGONE DI KOMODO da tastiera: Cari animaletti dell’etere, oggi ho intenzione di parlarvi di un animaletto (si fa per dire) particolare, così particolare che qualcuno credeva non esistesse nella realtà…e invece sì…e, guarda un po’, è talmente particolare da essere “Patrimonio dell’UNESCO”…ladies and gentlemen, ecco a voi sua “spietatezza reale” il Dragone di Komodo…però voi potete chiamarlo “Varano”!
Esiste, non è una leggenda…e miete vittime e si nutre dei loro cadaveri…
Ok, quello è il cugino reale…ma badate bene, animaletti cari, il tipo è presente e reale anche on line. Nella versione tascabile, forse, ma è spietato come il vecchio Varano…voi siete lì, tutti cicciopulciosi, che scrivete pensierini gentili allo Gnu, indignandovi e chiamando a raccolta gli altri animaletti del “FB per lo Gnu”, ed ecco spuntare LUI e la sua tattica al vetriolo fatta di battute cattive che “uccidono” lentamente, proprio come il veleno del reale cugino asiatico.
Il Varano è fatto così, arriva, morde e poi si mette in un angolo e aspetta… aspetta giorni interi, perché lo sa che quel commento scritto senza ironia, quella battuta al fiele sortirà il suo effetto…perché contro la cattiveria e il pregiudizio, gli anticorpi talvolta non bastano…non esistono antidoti…ma bada bene Dragone di Komodo, nella vita non si può mai sapere…la natura è strana e pure giusta…il Varano non guarda in faccia a nessuno… e se ha fame si mangia pure alla nonna sua…tranne i capelli, che schifa i peli il Varano! Ora sei avvertito e gli animaletti del “FB per lo Gnu” potrebbero inaugurare la stagione della caccia indovina con chi??? Essì!
Brano di sottofondo: “Suspiria” – Goblin
Film suggerito: ” La metà oscura” – G. A. Romero
Libro suggerito: “La banalità del male” – H. Arendt